Come Salvini si è «appropriato» dei gattini di Civati e come l’idea si sta rivelando un boomerang

Usare i gattini sui social network? Un’idea vecchia come il mondo (virtuale). Mentre si sta cercando di spingere tanto l’hashtag #GattiniPerSalvini, in opposizione al grande movimento di piazza delle sardine che stanno caratterizzando la campagna elettorale in Emilia-Romagna, in contrasto con quella della Lega che ha candidato Lucia Borgonzoni, emergono i primi tweet e post sui social network che invertono la tendenza e la trasformano in un boomerang.

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Gattini per Salvini, la trovata del team della comunicazione del leghista

L’antefatto. Matteo Salvini, all’ennesima domanda sul movimento delle sardine, ha affermato di preferire i gatti che mangiano le sardine. A supporto di questa sua risposta, il team social del leader della Lega ha proposto su Twitter una foto di gatti, con tanto di logo della Lega che mostra un felino alle prese con una sardina, e un sondaggio per i suoi followers: «Ai vostri bambini felini piacciono sardine e pesciolini? Mettete la foto nei commenti! Miao!»

Il boomerang sui gattini per Salvini

L’iniziativa, però, si sta rivelando un boomerang. Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, ha risposto con la solita arma dell’ironia: «Un caso di aggattonaggio», scrive sui social network. Anche perché il ‘primato’ dei gattini spetta a lui. Un must del web, infatti, è un account Twitter che si chiama, non a caso, Gattini per Civati.

L’account sta producendo tantissime card da diffondere sui social network per rispondere all’iniziativa di Salvini, lanciando l’hashtag #GattiniAntiSalvini. Ma non è il solo account popolare su Twitter a criticare l’iniziativa del leader della Lega e del suo team della comunicazione. Anche Vujadln Boskov, l’account parodia del compianto allenatore della Sampdoria, ha prodotto un tweet destinato a diventare virale: «Politico vero risponde con fatti, politico finto risponde con gatti». Ai posteri l’ardua sentenza.

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