Cosa fa Pornhub con i dati degli utenti? Scende in campo anche il Garante Privacy
Dopo una denuncia presentata dal collettivo "Stop Data Porn", l'Autorità italiana ha dato 20 giorni all'azienda che gestisce il sito di contenuti pornografici per rispondere alla richiesta di chiarimenti
12/07/2023 di Enzo Boldi
Anche il mondo del porno online rischia di compromettere il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali degli utenti che navigano sui siti che contengono contenuti riservati a un pubblico adulto. E ora il Garante della Privacy italiano ha iniziato a sondare il terreno rivolgendo alcune richieste di chiarimento al portale (del settore) più consultato dal pubblico nostrano, il famoso Pornhub. Tutto è partito da una denuncia presentata da un collettivo italiano, proprio contro la profilazione degli utenti (e non solo) che viene pedissequamente effettuata dalla piattaforma di proprietà della canadese Mindgeek.
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Tutto parte, dunque, dal mancato consenso esplicito per l’elaborazione dei dati personali degli utenti alla condivisione di questi con altre aziende che fanno capo alla stessa holding. Per poi passare anche al trasferimento dei dati verso il Canada, sede della holding che controlla anche Pornhub. Tasselli messi in fila nella denuncia presentata dal collettivo Stop Data Porn (con a capo l’avvocato e attivista per i diritti digitali Alessandro Polidoro) al Garante della Privacy italiano lo scorso 29 giugno.
Garante Privacy contro Pornhub, i chiarimenti richiesti
Una mobilitazione partita dall’Italia, ma che deve necessariamente coinvolgere anche tutti gli altri Paesi del segmento europeo, dove vige il GDPR. Non è un caso, infatti, che dopo la denuncia si sia immediatamente mosso il Garante Privacy contro Pornhub Italia, con una serie di richieste di chiarimento a cui l’azienda Mindgeek (anzi, la MG Freesites a cui fa riferimento il portale di contenuti pornografici) dovrà dare risposta entro 20 giorni.
«La società dovrà chiarire se effettua trattamenti di profilazione degli utenti e, in tal caso, con quali modalità e finalità. Per quanto riguarda l’uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento (sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati), la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia stata resa agli utenti».
Il trattamento, la gestione e il trasferimento dati sono solamente uno degli aspetti. Perché il Garante Privacy ha acceso – ancora una volta – l’occhio di bue anche sull’age verification, ovvero l’attuazione di un sistema per la verifica dell’età di chi naviga tra le pagine del portale, partendo proprio dalla homepage).
(Foto di Franco Alva su Unsplash)