Cosa c’entra Visa con le accuse a Pornhub sulla monetizzazione della pornografia infantile
La Corte della California non ha stralciato la posizione dell'Istituto finanziario nella causa contro MindGeek
02/08/2022 di Enzo Boldi
I contenuti pedopornografici ospitati, per molto tempo, su molte piattaforme online dedicate al mondo dei video e delle fotografie destinate a un pubblico di adulti sono all’attenzione di numerose cause e processi in giro per il mondo. Il caso più emblematico è quello che ha coinvolto MindGeek, la società che ha al suo interno i più “importanti” portali internet di questa categoria. Ne fa parte anche PornHub (insieme a YouPorn e RedTube) e ora c’è una causa che coinvolge anche Visa, l’azienda che distribuisce e permette di effettuare pagamenti online attraverso carte di credito o debito.
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La decisione di inserire, sul tavoli degli imputati, anche Visa è stata confermata nei giorni scorsi da un documento firmato dal giudice Cormac Carney della Corte distrettuale centrale della California. Perché l’istituto finanziario, secondo i magistrati, avrebbe monetizzato attraverso la pubblicazione di contenuti pedopornografici (caricati dagli utenti e non rimossi per tempo dalle piattaforme) e di revenge porn su portali come PornHub. E il commento del giudice è molto netto, come riporta Gizmodo:
«La Corte può tranquillamente dedurre che Visa intendeva aiutare MindGeek a monetizzare la pornografia infantile dal fatto stesso che Visa ha continuato a fornire a MindGeek i mezzi per farlo e sapeva che MindGeek lo stava davvero facendo. Detto in altro modo, Visa non avrebbe semplicemente creato un incentivo a commettere un crimine, ma avrebbe fornito consapevolmente lo strumento utilizzato per completare un crimine».
Visa, dunque, avrebbe monetizzato e avrebbe aiutato PornHub (e non solo) a monetizzare anche attraverso la pubblicazione all’interno di quei portali di contenuti sessualmente espliciti che mostravano atti con minorenni e filmati di revenge porn.
PornHub Visa, la causa sulla monetizzazione della pedopornografia
Questa, dunque, la risposta della Corte alla richiesta fatta da Visa di archiviare la propria posizione in questa causa delicatissima. E Gizmodo ha ottenuto una risposta proprio dall’istituto finanziario: «Condanniamo il traffico sessuale, lo sfruttamento sessuale e i materiali di abuso sessuale sui minori in quanto ripugnanti per i nostri valori e scopi come azienda. Questa sentenza preliminare è deludente e caratterizza erroneamente il ruolo di Visa, le sue politiche e pratiche. Visa non tollererà l’uso della nostra rete per attività illegali. Continuiamo a credere che Visa sia un imputata impropriamente in questo caso». E anche MindGeek ha voluto dire la sua, sostenendo che le accuse mosse siano ancora tutte da dimostrare.