Salvini dice che Conte potrebbe aver commesso alto tradimento, «reato punibile con la galera»

22/11/2019 di Redazione

Performance di Matteo Salvini a UnoMattina, dove è stato intervistato dal conduttore Roberto Poletti su tutti i temi più caldi della politica. E lancia un attacco frontale al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, soprattutto sul tema del Mes, il Meccanismo europeo di Stabilità che sta provocando diversi grattacapi al governo giallo-rosso. Addirittura prospettando l’ipotesi della galera Conte.

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Galera Conte, l’attacco frontale di Matteo Salvini

«Ormai Conte non capisce più nulla, lo si vede quando va in tv – ha detto il leader della Lega -, non sa più nemmeno come si chiama. Sul Mes non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona. Se così fosse, sarebbe alto tradimento e, in pace o in guerra, è un reato punibile con la galera».

Insomma, un’ipotesi piuttosto dura per il leader dell’opposizione che attacca il presidente del Consiglio. Tecnicamente, lo si sottolinea, Giuseppe Conte non ha firmato alcun documento relativo a un trattato internazionale: quello sul Mes è un discorso che gli Stati membri dell’Unione Europea e, in modo particolare quelli dell’area euro, stanno portando avanti sin dal 2014. Nelle ultime riunioni di giugno – quando cioè Salvini era ancora al governo, da ministro dell’Interno – gli Stati membri avevano trovato un’intesa di massima. Che, tuttavia, sarà ratificata ufficialmente soltanto a metà dicembre e soltanto dopo che il parlamento avrà approvato quanto esposto dal governo nel merito del trattato.

Galera Conte, su quale base Matteo Salvini la sostiene

Proprio Matteo Salvini, nell’ultimo periodo, ha tirato fuori nuovamente questo argomento, attaccando in primis il presidente del Consiglio e poi il governo giallo-rosso. Oggi, ha ribadito nuovamente la posizione a Uno Mattina, paventando anche un possibile arresto per il presidente del Consiglio con l’accusa di alto tradimento.

L’alto tradimento del presidente del Consiglio è una disposizione prevista da una legge costituzionale dell’11 marzo 1953. Nel terzo comma dell’articolo 12 si prevede la fattispecie che è già stata indicata nella Carta fondamentale per il presidente della Repubblica, approvandola con le stesse modalità anche al capo del governo. Ecco il testo della disposizione:

1. La deliberazione sulla messa in istato di accusa del Presidente della Repubblica per i reati di alto tradimento e di attentato alla Costituzione è adottata dal Parlamento in seduta comune su relazione di un Comitato formato dai componenti della Giunta del Senato della Repubblica e da quelli della Giunta della Camera dei deputati competenti per le autorizzazioni a procedere in base ai rispettivi Regolamenti.
2. Il Comitato di cui al comma 1 è presieduto dal presidente della Giunta del Senato della Repubblica o dal presidente della Giunta della Camera dei deputati, che si alternano per ciascuna legislatura.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alle ipotesi di concorso del Presidente del Consiglio dei Ministri, di Ministri nonché di altri soggetti nei reati previsti dall’articolo 90 della Costituzione.

Su questa base, evidentemente, Matteo Salvini ha attaccato il presidente del Consiglio Conte, che ha sempre respinto le accuse al mittente, sostenendo che il leader della Lega sia sempre stato presente a tutte le riunioni governative in cui si parlava di Mes, senza aver mai sollevato eccezioni sulla materia.

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