Alcune associazioni hanno avviato un’azione di classe per tutelare chi ha investito su FTX dall’Italia
L'Associazione Codici ha deciso di avviare insieme alla Federazione Consumatori Italiana un'azione di classe con l'obiettivo di tutelare chi ha fatto investimenti su FTX dall'Italia
23/11/2022 di Redazione
FTX, la piattaforma di scambio di criptovalute fondata da Sam Bankman-Fried, ha dichiarato bancarotta lo scorso 11 novembre. Insieme a FTX hanno avviato la procedura successiva alla dichiarazione di bancarotta circa 130 aziende affiliate alla piattaforma di scambio di criptovalute, tra cui Alameda research, la società di trading online fondata dallo stesso Bankman-Fried. Proprio alcuni dubbi sui debiti di questa società sollevati da un articolo pubblicato su Coindesk avevano dato il via al processo che ha portato FTX al fallimento.
LEGGI ANCHE > Secondo gli avvocati, Sam Bankman-Fried gestiva FTX come un «feudo personale»
L’azione di classe per tutelare chi ha fatto investimenti su FTX dall’Italia
L’Associazione Codici ha deciso di avviare insieme alla Federazione Consumatori Italiana e nello specifico alle associazioni Aeci, Aiace ed Assoconfam un’azione di classe con l’obiettivo di tutelare chi ha fatto investimenti dall’Italia. «Con il passare dei giorni» – hanno affermato i rappresentanti delle associazioni – «stanno emergendo nuovi dettagli che dimostrano non solo la complessità del caso, ma anche la gravità dello stesso». Le associazioni hanno fatto sapere che hanno ricevuto e continuano a ricevere numerose segnalazioni, anche da parte di privati. L’azione di classe riguarda infatti anche loro, non soltanto i consumatori. La situazione è caotica e per questo i rappresentanti delle associazioni invitano alla cautela, anche in merito alla diffida nei confronti di FTX che hanno fatto sapere di voler inviare. Inoltre, bisogna sottolineare che questo evento ha avuto un impatto notevole nel settore delle criptovalute e anche per questo motivo bisogna agire con la massima prudenza. Dopo quanto è accaduto a FTX e alla dichiarazione di bancarotta è probabile che avvenga una sorta di «effetto domino», infatti non è raro che ci siano casi di piattaforme che improvvisamente subiscono un crollo, dicono i rappresentanti delle associazioni. Le associazioni hanno deciso di collaborare per fornire supporto legale a quanti pensavano di aver fatto un buon investimento e invece hanno perso i loro investimenti da un momento all’altro.