Per Carola (e non solo): la protesta delle donne in ufficio e a fare la spesa senza reggiseno

Una battaglia che parte da un’iniziativa di due giovani di Torino – Nicoletta Nobile e Giulia Triviero – e che riguarda gli ultimi fatti relativi a Carola Rackete, attaccata da alcuni quotidiani (Libero in testa) per essersi recata in procura ad Agrigento senza reggiseno. Il 27 luglio, in Italia, sarà lanciato il freenipplesday, ovvero la giornata senza reggiseno per le donne. L’invito è quello di evitare di indossare l’indumento intimo in ufficio, ma anche quando si va a fare la spesa o semplicemente si esce per le strade della città.

Freenipplesday, la manifestazione in difesa di Carola Rackete

Il Freenipplesday parte da Torino, ma ha l’ambizione di coinvolgere il numero maggiore di donne al mondo. Con lo slogan «esticazzi» messo nero su bianco ad oscurare il titolo di Libero sull’outfit di Carola Rackete in procura ad Agrigento, le due promotrici dell’iniziativa puntano a sensibilizzare non soltanto il mondo della rete sull’odio che si è riversato sulla capitana della Sea Watch, sia per il gesto di umanità che ha compiuto (il salvataggio di 50 vite umane in mare), sia per il suo essere donna.

In cosa consiste il freenipplesday e cosa c’entra il reggiseno di Carola Rackete

La maggior parte delle offese che sono state rivolte a Carola Rackete, infatti, avevano come oggetto polemiche sessiste, più che questioni legate al merito della sua azione al largo delle coste di Lampedusa, alla guida della nave della ong tedesca. Fa anche un po’ di ironia una delle promotrici – perché non deve mai mancare quando si affrontano tematiche così delicate – e scrive su Facebook: «Ci tengo a sottolineare che la nostra iniziativa, dal mio punto di vista, è avanguardista. Gli uomini sono i primi che potranno andare in giro senza reggiseno e sentirsi presi sul serio nel loro agire politico».

Intanto, il tam tam si sta diffondendo con le caratteristiche tipiche dell’evento virale sulla rete: c’è anche qualcuno che critica l’iniziativa, ma le voci fuori dal coro non possono spaventare chi ha deciso di mettere in piedi un evento per contrastare proprio l’odio del web. Sabato prossimo è il giorno in cui la protesta raggiungerà il suo apice.

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