L’interrogazione parlamentare dopo la notizia del reddito di cittadinanza percepito dalla famiglia dei fratelli Bianchi

Ad annunciarla è Fratelli d'Italia

17/09/2020 di Enzo Boldi

Le indagini patrimoniali sono scattate solo in seguito alle accuse di omicidio. E da quelle sarebbe emerso che la famiglia dei fratelli Bianchi – ma anche degli altri due giovani coinvolti nella rissa che ha portato alla barbara uccisione di Willy Monteiro a Colleferro – percepivano (e percepiscono, almeno fino a ora) il reddito di cittadinanza. Il loro tenore di vita, già noto ai concittadini e mai celato sui social, poco si confaceva alle dichiarazioni dei redditi che presentavano ogni anno.

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Vacanze di lusso, automobili molto costose, potenti moto, vestiti griffati e orologi all’ultimo grido. Tutto questo viene ostentato dai fratelli Bianchi sui social network. Uno stile di vita poco consono a chi si è dichiarato, fino a qualche tempo fa – prima di aprire un banco di frutta al mercato -, un nullatenente con alle spalle una famiglia dal reddito ridotto. Entrate talmente basse da poter richiedere il sussidio di Stato approvato dal Parlamento nel 2019. Soldi che, comunque, non basterebbero per poter portare avanti quel tenore di vita nel segno dello sfarzo.

Fratelli Bianchi e il reddito di cittadinanza alla famiglia

E la politica si è già mossa dopo questa notizia. Fratelli d’Italia ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare. «È vero che i quattro accusati del brutale assassinio del giovane Willy percepivano il reddito di cittadinanza? Se sì – spiega Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera – come mai le indagini patrimoniali sono state effettuate solo a seguito dell’omicidio di Colleferro, quando invece era noto a tutti lo stile di vita alquanto sopra le righe che i quattro conducevano, visto che circolavano con macchine di altissimo valore, facevano la bella vita ed erano già conosciuti alle forze dell’ordine come propensi a delinquere?».

L’interrogazione parlamentare

Occorre sottolineare come, dalle prime notizie, a percepire il reddito di cittadinanza sarebbe la famiglia dei fratelli Bianchi e non i diretti interessati. Un aspetto che cambia le carte in tavola. Secondo le regole, approvate dal Parlamento, non può richiedere il sussidio chi ha ricevuto una condanna negli ultimi dieci anni. Si fa riferimento alla singola persona e non alla famiglia. Insomma, la questione – che palesa evidenti incongruenze, come già accaduto in altri casi – diventa nuovamente oggetto di scontro politico. La stessa politica che ha approvato quella legge.

(foto di copertina: da Instagram)

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