La Donato dice che non è stata multata «in quanto eurodeputata e in mancanza di comportamenti lesivi»

10/04/2020 di Redazione

Francesca Donato ha reso noto il terzo capitolo della saga del flashmob del clacson. Dopo aver annunciato la singolare protesta contro la decisione dell’Eurogruppo di ieri sul Mes (la Lega ha iniziato una campagna mediatica su questo che non prende in considerazione alcuni elementi fondamentali emersi dall’incontro tra i ministri dell’Economia europei) e dopo essere stata interrotta dalla polizia nel bel mezzo dello stesso flashmob, l’eurodeputata della Lega ha comunicato che non è stata raggiunta da alcuna sanzione.

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«Vi racconto come è andata a finire. Mi ha controllato la polizia perché hanno sentito suonare il clacson e mi sono state fatte alcune domande. Dopo aver spiegato quello che ho fatto e dopo alcuni controlli incrociati, gli agenti hanno stabilito che, in quanto eurodeputato nell’esercizio di una funzione politica che è nell’interesse del Paese e comunque in assenza di comportamenti lesivi dell’ordine pubblico, non ero passibile di multa».

Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Anche se questa dichiarazione non è piaciuta particolarmente ai social network. In tanti stanno facendo il paragone tra quello che avviene a un comune cittadino, soprattutto in questo periodo di limitazione negli spostamenti, e quanto accaduto all’eurodeputata. Insomma, c’è il rischio che tutta questa vicenda sia un boomerang relativamente alla popolarità di alcune tematiche analizzate da alcuni esponenti della Lega che tanto ci tengono a mostrarsi dalla parte del popolo.

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