L’azienda di Pojana Maggiore smentisce che il manager abbia violato la quarantena

05/07/2020 di Enzo Boldi

La vicenda del focolaio Pojana Maggiore, nel Vicentino, assume nuovi contorni dopo il comunicato della Laserjet, l’azienda per cui lavora il manager ora in terapia intensiva dopo aver contratto il coronavirus in Serbia. Secondo la ricostruzione – che smentirebbe le accuse e la dura presa di posizione di Luca Zaia – l’uomo non avrebbe violato la quarantena fiduciaria dopo esser risultato positivo alla Covid domenica 28 giugno. Stessa versione data dalla sua famiglia che, adesso, vive ore di paura per via delle sue condizioni mediche.

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Il focolaio Pojana Maggiore – in termini di numero di contagi – per il momento è sotto controllo. Due dei lavoratori che hanno fatto il viaggio con il manager sono risultati negativi al test, ma molte altre persone sono ancora in isolamento. Perché se ora si parla di quarantena rispettata, è anche vero – perché questa vicenda non è stata smentita – che il giorno prima del test l’uomo ha partecipato a un funerale (la mattina) e a una festa privata la sera, con oltre cento invitati.

Focolaio Pojana Maggiore, la versione dell’azienda

L’azienda, con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito, racconta di come l’uomo non abbia avuto ulteriori contatti dopo esser risultato positivo alla Covid.

Possiamo garantire che da domenica 28 a mercoledì 1 luglio (giorno del suo ricovero) Lino è rimasto in isolamento presso la sua abitazione. Confermiamo inoltre che durante quei giorni Lino ha avuto contatti con altre 3 persone, attualmente in isolamento; 2 delle quali hanno già il risultato del tampone fatto, che è negativo. Aspettiamo entro la giornata di lunedì l’ultimo esito del tampone dell’ultima persona che comunque resta in isolamento a domicilio.

Le nostre aziende hanno sempre rispettato tutte le precauzioni e attuato i protocolli anti-covid, in maniera attenta e dettagliata. Non esiste alcun pericolo a riguardo di ciò. Ci stiamo attivando per dare un ulteriore messaggio di sicurezza e di certezza che non esiste alcun pericolo ulteriore di contagio, in quanto le persone potenzialmente coinvolte sono TUTTE in isolamento. Concludiamo smentendo ogni falsa notizia di coinvolgimento della famiglia FRARON al contagio del COVID-19 in quanto nessuno di noi ha avuto contatti con Lino da svariate settimane almeno. La famiglia Fraron e la direzione aziendale.

Il figlio: «Mio padre ha sbagliato»

Intercettato da La Repubblica, il figlio del manager ha detto: «Mio padre ha sottovalutato la situazione. Pensava che il virus si fosse presentato in forma lieve, credeva di potersela cavare da solo». L’aver rifiutato il ricovero, come invece indicato dai medici, lo ha messo a serio rischio.

(foto di copertina: da Google Maps)

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