Come è nato il nuovo focolaio in Veneto

03/07/2020 di Enzo Boldi

Luca Zaia ha utilizzato modi alla Vincenzo De Luca per raccontare come sia stato possibile far risalire l’indice Rt in Veneto. Il governatore leghista ha parlato di Tso e ricovero forzato per tutti quei cittadini che, consci di essere risultati positivi ai test Covid, continuano a partecipare a eventi e incontri con altre persone. Perché questa è la sintesi di quanto accaduto negli ultimi giorni in provincia di Vicenza, dove l’atteggiamento sbagliato di un manager ha dato vita al focolaio Pojana Maggiore che ha messo in allerta anche altri comuni.

LEGGI ANCHE > Indice Rt in Veneto a 1,63, Zaia propone «Tso e ricovero coatto per chi sa di essere positivo e va a feste e funerali»

Per il momento, secondo le prime indagine epidemiologiche, sono risultati positivi al tampone cinque dipendenti della Laserjet, un’azienda che ha sede a Pojana Maggiore, nel Vicentino. Tre di loro risiedono nella zona di Vicenza, uno a Padova e il quinto a Verona. Per questo motivo è stata decisa una quarantena preventiva per circa novanta persone tra le province in cui vivono questi dipendenti. E il tutto, secondo quanto riportato nella conferenza stampa della Regione Veneto, è partito dal comportamento sconsiderato di un manager di quell’azienda.

Focolaio Pojana Maggiore, la genesi dei contagi

Secondo la ricostruzione, il manager – in compagnia di altre tre persone – lo scorso 23 giugno si è recato in Serbia per un incontro di lavoro. E lì è entrato in contatto con un 70enne positivo al Covid. Poi il ritorno in Italia – ancora non conscio di esser stato contagiato – e, il 27 giugno, la partecipazione a un funerale e a una festa di compleanno che si è tenuta in una cantina privata con la partecipazione di un centinaio di persone. Anche in quel caso non sapeva di essere positivo alla Covid. Ma i sintomi e i problemi respiratori si sono palesati il giorno seguente, quando si è fatto visitare in due ospedali: prima nel Basso Vicentino, poi al San Bortolo di Vicenza. Ed è in quel momento che i medici hanno riscontrato la sua positività, consigliandogli il ricovero.

La positività e gli incontri

Il manager, però, si è rifiutato preferendo la quarantena in casa. Ma, secondo quanto dichiarato dalla Regione, nei giorni successivi – nonostante la sua positività, ha continuato ad avere incontri. Fino al 1° luglio quando le sue condizioni sono peggiorate ed è stato necessario il ricovero. Ecco come è nato il focolaio Pojana Maggiore che ha fatto risalire l’indice Rt in Veneto e la rabbia di Luca Zaia.

(foto di copertina: da Google Maps)

Share this article