Fioramonti ha chiesto scusa alla Santanchè, ma annuncia un esposto al garante della privacy
03/10/2019 di Redazione
La vicenda si è gonfiata su due fronti, relativi entrambi alla sfera personale del ministro Lorenzo Fioramonti, titolare del dicastero dell’Istruzione. Questa mattina, era stato il Giornale di Alessandro Sallusti ad aprire una prima breccia, presentando lo stesso esponente del Movimento 5 Stelle come un hater del web, per gli insulti rivolti in passato – tra gli altri – a Daniela Santanchè. Nel pomeriggio, invece, è stato oggetto di un’assurda polemica per la scuola frequentata dal figlio (una scuola per stranieri, dove il bambino di 8 anni non si sarebbe sottoposto, per scelta dei genitori, all’esame di lingua italiana).
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Fioramonti, la risposta sugli insulti e sulla questione del figlio
Nel tardo pomeriggio, visto il tam tam mediatico, è stato lo stesso ministro a intervenire con un post su Facebook per cercare di smorzare le polemiche e per annunciare che provvederà a prendere opportune contromisure per eventuali violazioni della sua privacy. Ha affermato poi che le sue affermazioni sono state diffuse in passato a mezzo social e con toni sbagliati e per questo motivo ha chiesto scusa alla diretta interessata (Daniela Santanchè, che per prima aveva chiesto le sue dimissioni da ministro).
«Oggi – ha scritto il ministro in un lungo post su Facebook – sono stato attaccato per le mie opinioni di anni fa, scritte sulla mia pagina privata, di getto, e con toni di cui ovviamente non vado fiero (e per cui ho già chiesto scusa alla diretta interessata in forma personale). Essere oggetto di pressione mediatica fa parte del ruolo, e lo capisco. C’è però un limite da non valicare».
Fioramonti farà un esposto al garante per la privacy
Sulla vicenda che coinvolge il figlio, tuttavia, è stato molto più duro, come è opportuno quando si getta nel tritacarne mediatico un bambino di 8 anni. Ha dato spiegazioni sulla scelta educativa, ma poi ha ricordato che «queste sono questioni che attengono alla sua vita privata. Di questo, gli altri non dovrebbero interessarsi. Ha il diritto ad una vita serena al riparo dalle polemiche pubbliche che da Ministro sono chiamato ad affrontare».
Nei giorni scorsi, stando al racconto del ministro, si sono presentati alcuni giornalisti davanti alla scuola frequentata dal figlio per chiedere informazioni sul suo rendimento scolastico. Una situazione piuttosto inquietante, che ha portato il ministro a prendere una decisione drastica: «Formulerò un esposto al garante della privacy, da privato cittadino e non da Ministro, per tutelare non solo il diritto alla riservatezza di mio figlio ma quello di ogni genitore a poter crescere ed educare i propri figli senza che la loro vita venga gettata in pasto ai giornali».
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI