Lorenzo Fioramonti e le sue dimissioni prese troppo sul serio

13/01/2020 di Enzo Boldi

Un fraintendimento che ha portato al patatràc istituzionale. Intervistato da ‘Mezz’ora in più’, la trasmissione di approfondimento politico condotta da Lucia Annunziata e in onda la domenica pomeriggio su Rai 3, l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti (ex Movimento 5 Stelle, poi passato nel gruppo misto prima della creazione di Eco a Montecitorio) ha svelato un retroscena sulle sue dimissioni da capo del Miur in polemica con il governo per la mancanza di fondi alla Scuola nella Legge di Bilancio 2020. Una mossa azzardata per dare un segnale che, però, è stata presa troppo sul serio dai protagonisti di questa vicenda.

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Nel corso del suo colloquio con la giornalista Emanuela Giovannini, Lorenzo Fioramonti ha svelato la genesi di quella lettera di dimissioni. Un percorso partito da lontano, con dichiarazioni nate fin dalla nascita del nuovo Esecutivo formato dalla maggioranza parlamentare Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali e (poi) Italia Viva. Dichiarazioni che volevano smuovere i sentimenti verso un’attenzione più elevata al futuro del sistema Scuola nel nostro Paese.

Fioramonti svela che le sue dimissioni non dovevano essere accettate

Appelli inascoltati per mesi e che, dopo una lunga serie di indiscrezioni e silenzi, sono culminate in quella lettera di dimissioni arrivate sul tavolo di Giuseppe Conte durante la notte di Natale. Un avvento mal digerito e con un finale che, secondo lo stesso Fioramonti, è stato a sorpresa.

La strana pretesa della lettera respinta

L’ex capo del Miur, infatti, pensava che il presidente del Consiglio prendesse quelle dimissioni come un atto provocatorio per sottolineare solamente il suo malcontento. Insomma, non si aspettava proprio che Palazzo Chigi prendesse sul serio quella lettera. Fioramonti, dunque, voleva che Giuseppe Conte rispedisse al mittente quella missiva. La storia, invece, racconta un epilogo ben diverso: ora al vertice dell’Istruzione ci sono altre persone e non più lui.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Mezz’ora in più, Rai 3)

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