Minacce, silenzio e paura: ecco come si muove il sistema intorno a Genovese

Alcune testimonianze sulle sue feste e i vari partecipanti

20/11/2020 di Gabriele Parpiglia

Quello che sta succedendo in queste ore, in questi giorni, mentre ci occupiamo del caso Alberto Genovese è un qualcosa di allucinante. Ma del resto c’era da aspettarselo. Però questa non sarà una scusa per piangersi addosso e nemmeno un motivo per fermarsi. Quindi ricominciamo. Giornalettismo mostra in esclusiva il video dell’ultimo compleanno di Alberto Genovese, con la sua Sarah lo scorso fine maggio. Location: ovviamente “Terrazza Sentimento”.

In questo viaggio dentro la vita di Genovese che ama la parola “Sentimento” a tal punto da griffare la sua Ferrari con il logo “Sentimento” c’è di tutto: minacce, avvocati che chiedono rettifiche su testimonianze rilasciate in procura, PR che tra loro si auto accusano, minacce anche a chi rilascia interviste (vedi Asia Gianese), minacce anche a chi viene contattato per “parlare”. Intorno al “Sotto Mondo” creato da Genovese e i suoi adepti c’è una fortezza che ha permesso a questi ragazzi di giocare a “The Wolf of Wall Street” per anni. Perché avevano dalla loro parte il “silenzio” garantito. Ora che però il vaso si è rotto quel silenzio inizia a scricchiolare.

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E aggiungo che ogni nostro articolo è documentato da interviste registrate, da un mare di segnalazioni di chi per una o più sere ha vissuto con “Sentimento”. Da video, foto. E siamo a disposizione di chi sta indagando per fornire materiale necessario, qualora dovesse servire per le indagini. Idem per gli avvocati o per chi minaccia. Siamo aperti per interviste, non siamo intimoriti dalle minacce (io in primis). Il nostro nuovo viaggio nella vita di Genovese parte da una sera ben precisa. Iniziamo.

Feste Genovese, il 29 febbraio

Il 29 febbraio.

Una tra le modelle più belle in circolazione, non in tv, ma nel mondo della moda ha deciso di rilasciare dichiarazioni – registrate – sulla sua serata a “Terrazza Sentimento” spiegandoci come avveniva il reclutamento delle invitate (tra cui lei stessa). Però ha chiesto l’anonimato per PAURA. Noi rispettiamo l’accordo: abbiamo letto e visto le prove che documentavano la sua presenza, abbiamo registrato le sue parole, ed ecco il racconto.

«Tutto partiva dai PR. I fedelissimi di Genovese, oltre al sempre presente Leali, erano Alessandro Paghini con il quale non ha mai litigato, poi Carlo Alberto Aldrovandi e Giò Romeo. Loro tre erano i fedelissimi. Io sono stata invitata una prima sera, una prima festa, lo scorso 29 febbraio. Come? Su Instagram. Uno dei tre pierre ha scritto: “Usciamo. Festa privata in un attico. Musica figa. Vieni? Top. Dopo ti mando i dettagli”. Una volta ricevuto l’appuntamento ci ritroviamo in questa casa, in centro, a Milano e il pierre aveva il codice per entrare e salire in ascensore  ma ci spiegava che il codice veniva cambiato in continuazione. Non hanno sequestrato i telefoni come ho letto, forse perché eravamo in pochi. Ad accoglierci c’era un bodyguard con cappellino. Arrivati in “Terrazza” la prima cosa che ci hanno offerto erano tre piatti con carte di credito e diversi tipi di droga. Uno dei sempre presenti (noi sappiamo il nome, ndr) ci spiega: sono cocaina, ketamina e coca rosa che, sempre lui, mi ha spiegato cosa fosse: un mix di due droghe. Eravamo in totale trenta persone e alcool a fiumi. Ricordo che a un certo punto è apparso Genovese per dire a noi modelle che aveva da parte per noi dei costumi da bagno e che la sua piscina era riscaldata, se avessimo voluto farci un bagno notturno. La festa è durata due ore. Poi il caos. A un certo punto Genovese inizia a urlare, era arrabbiato e ha cacciato buona parte degli invitati. Potevano restare solo quelli che diceva lui. Leali, i pierre, Vito dj e “solo” alcune  modelle. Tra queste io. Poi Alberto sparisce con una ragazza e Leali mi dice che era solito concludere le serate così. Anzi lo dice in modo più volgare. Io a quel punto vado via e da quel momento sapevo che quella situazione, dove mi sono ritrovata solo una volta, non era una situazione pulita».

Feste Genovese, i PR

I fedelissimi di Alberto Genovese erano dunque, secondo anche le mille info raccolte tra testimonianze, foto e segnalazioni: Alessandro Paghini (che ripetiamo non ha mai litigato con Genovese, ndr), Giò Romeo e Carlo Alberto Aldrovandi. Il web e i loro profili sono pieni di immagini che documentano le loro serate “Sentimento”, anche se alcune le hanno cancellate: ma – si sa – il web non perde “memoria”, anzi a volte i party iniziavano fin dal primo pomeriggio. Abbiamo provato a sentire entrambi. Ma le reazioni sono state tutte diverse.

Aldrovandi (del quale abbiamo letto numerose chat legate a inviti ai party) ha visualizzato la nostra richiesta di intervista ma non ha mai risposto; Giò Romeo ha spiegato che sta per diventare padre in quanto la sua compagna è al settimo mese di gravidanza, che sta aprendo una sua nuova attività e che da ottobre del 2019 non frequenta più Alberto perché c’era troppo caos in giro (ha usato un’altra parola). L’ultima volta che lo ha visto, a suo dire, è lo scorso 29 maggio, nel video che Giornalettismo ha pubblicato, per il suo compleanno. Inoltre Romeo si augura che la giustizia faccia il suo corso. Aggiunge anche che Alberto non è come lo dipingono, ma leggendo quello che ha fatto, gli viene da vomitare. E vuol star fuori da questa storia.

Diverso è il discorso di Alessandro Paghini detto Ale Pago. Dapprima ci dice che c’è un’indagine in corso e che non ritiene opportuno rilasciare dichiarazioni: noi lo ringraziamo, poi però accade qualcosa che fa riemergere il discorso legato al muro di silenzio del sistema Genovese. Ieri abbiamo pubblicato l’intervista all’influencer Asia Gianese. Intervista ovviamente registrata parola per parola. Questa notte Asia ha iniziato a mandarci dei messaggi per chiedere di eliminare l’intervista, perché aveva paura, perché “Ale Pago” gliene stava dicendo di ogni.

Noi rispondiamo ad Asia che non avremo tolto nulla, perché nell’intervista lei stessa ha ammesso di “aver rifilato un no secco” a Genovese durante la vacanza più altri dettagli scabrosi. Asia, impaurita, prima fa una stories, facendo un passo indietro, poi dinanzi al nostro messaggio in cui, per difendere il nostro operato, le diciamo che avremmo difeso il nostro lavoro (avendo anche audio intervista), ma che comunque non doveva aver paura di dire la verità. La ragazza riprende coraggio e si rasserena. Ma nelle sue parole c’è qualcosa di grave. Asia ci dice di essere stata minacciata e di ricevere continue pressioni, lo scrive lei stessa. Inoltre aggiunge che Genovese, quando uscirà, gliela farà pagare e chiederà 300 mila euro di danni e ci chiede di specificare che lei ha detto no a festini e droga. Ma questo lo avevamo già raccontato nella sua intervista. Chi ha comunicato ad Asia queste spiegazioni dettagliate o, se volete, queste minacce? Lei ci dice che tra questi c’era proprio Paghini.

Per placare la paura della ragazza, scriviamo ad Alessandro Paghini chiedendo perché minacciasse, che non gli faceva onore, e poi ricordiamo al ragazzo il suo ruolo durante alcuni party e chiediamo nuovamente intervista. Lui ci risponde questa volta. «Per favore mi può contattare domani mattina visto l’orario. Grazie a domani».

La storia continua
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