La Lega vince a Ferrara e per festeggiare copre lo striscione per Giulio Regeni con la bandiera del Carroccio
10/06/2019 di Enzo Boldi
Chiamiamola indelicatezza o, forse, disattenzione. Ma il gesto dei sostenitori della Lega a Ferrara è fuori da qualsiasi tipo di buon senso. Per festeggiare la storica vittoria del candidato del Centrodestra nel fortino rosso dell’Emilia Romagna, alcuni fan del Carroccio hanno ben pensato di coprire lo striscione dedicato alla memoria e alla ricerca della Verità per Giulio Regeni con la bandiera simbolo della Lega. Un gesto che ha provocato le reazioni e le ire di diverse parti politiche e di molte persone che sui social si sono scagliati contro quanto accaduto.
L’episodio è accaduto nella tarda serata di ieri, all’uscita dei primi risultati ufficiali che riportavano la vittoria del candidato Alan Fabbri nel ballottaggio per la corsa a primo cittadino di Ferrara. Alcuni sostenitori della Lega, ebbri di felicità per aver riportato un fortino rosso nelle mani del Centrodestra dopo 69 anni (prima volta dal dopoguerra), hanno piazzato la bandiera della Lega, la classica con Alberto da Giussano e la scritta «Salvini premier» (su sfondo bianco), sopra lo striscione «Verità per Giulio Regeni».
Ferrara, vince la Lega e viene coperto lo striscione per Giulio Regeni
Un gesto indelicato, come detto, che ha provocato diverse reazioni politiche (e non solo). Lo striscione dedicato al giovane ricercatore ucciso in Egitto all’inizio del 2016 – e sul quale sono ancora in corso lunghe e complicate indagini con le difficoltà comunicative tra il Paese Nordafricano e l’Italia – è affisso nello scalone del palazzo del Comune e già nei giorni scorsi era «sparito» prima di essere ritrovato sull’erba di un parco nelle vicinanze. Dopo il ritrovamento è stato prontamente rimesso al suo posto, fino a ieri sera.
I festeggiamenti del Carroccio e quel gesto indelicato
Fino ai festeggiamenti dei leghisti di Ferrara che, per celebrare il 56,77% ottenuto dal candidato di Centrodestra (e neosindaco) Alan Fabbri, hanno deciso di coprire quello striscione-simbolo con il vessillo del Carroccio. Un gesto inopportuno, indelicato e senza alcun rispetto per la memoria del giovane ricercatore italiano per cui, dopo oltre tre anni, ancora non è stata fatta giustizia.