Tomaso Montanari: «La Ferragni doveva essere testimonial di Botticelli, non il contrario»

23/07/2020 di Enzo Boldi

Negli ultimi giorni si è parlato molto di Chiara Ferragni agli Uffizi. Alcuni si sono scagliati – senza alcun motivo – contro l’influencer, altri contro la direzione delle Gallerie fiorentine per quella scelta. Polemiche che, quando c’è di mezzo il nome della 33enne, portano sempre a divisioni tra chi attacca a prescindere e chi tenta di difenderla. Oggi lo storico dell’Arte Tomaso Montanari ha dato un suo punto di vista sulla faccenda ad Agorà, su Rai 3.

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«Il problema non è la Ferragni – ha detto Montanari in collegamento -. Il problema sono gli Uffizi. La Ferragni fa il proprio mestiere e, secondo me, gli Uffizi non hanno fatto il loro mestiere». Lo storico dell’Arte fa riferimento alla scelta social utilizzata dalla direzione delle Gallerie fiorentine. Quella foto dell’influencer davanti alla Venere di Botticelli – con annesso paragone – è finita nel mirino delle critiche.

Ferragni agli Uffizi, il pensiero di Tomaso Montanari

«Immaginiamo se il direttore degli Uffizi, invece di far pubblicare le foto della Ferragni che dà le spalle al Botticelli ne avesse pubblicata una della Ferragni che guarda Botticelli – ha spiegato Montanari -. Invece di trattarla come un oggetto dicendo in un post che il corpo della Venere bionda e bianca è come quello della Ferragni, poteva chiederle di essere come un soggetto». Insomma, secondo lo storico dell’arte l’errore è stato nelle modalità comunicative delle Gallerie che, facendo come hanno fatto, hanno svilito sia il ruolo dell’influencer sia l’opera in questione.

Protagonisti di una foto

Ferragni agli Uffizi, secondo Montanari, diventa dunque un autogol per la scelta comunicativa che è stata fatta. Con quello scatto, spiega lo storico dell’arte, è stata data più importanza alla figura di Chiara Ferragni e non alla bellezza dell’opera del Botticelli.

(foto di copertina: da Agorà, Rai 3)

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