Ruotolo e Borrometi denunciano Feltri per istigazione all’odio razziale
10/09/2019 di Redazione
Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi si sono scagliati nuovamente contro Vittorio Feltri, con una denuncia presso l’ordine dei giornalisti della Lombardia. I due cronisti hanno criticato e posto all’attenzione dell’ordine regionale di appartenenza dell’editorialista di Libero la sua frase sulla composizione del nuovo governo di Giuseppe Conte. Secondo il giornalista, infatti, la lista sarebbe stata formata da uno «zoo pieno di terroni e ostile al Nord».
Feltri denunciato da Ruotolo e Borrometi
I due giornalisti si sono già battuti in passato contro Feltri in merito alla sua frase infelice su quel «terrone di Montalbano», subito dopo il malore che aveva colpito (portandolo poi alla morte nel giro di un mese) lo scritto Andrea Camilleri. Adesso, l’accusa di Ruotolo e Borrometi – che hanno diffuso il testo della denuncia sui loro canali social – è quella di istigazione al razzismo e di violazione, da parte dello stesso Feltri, dell’articolo 2 della carta dei doveri del giornalista che, dal punto di vista deontologico, dovrebbe rappresentare una sorta di punto di riferimento per il corretto comportamento da tenere nello svolgimento della professione.
#facciamorete il sottoscritto e @paoloborrometi abbiamo presentato al consiglio di disciplina dell’Odg della Lombardia la nostra denuncia contro #VittorioFeltri. Eccola. pic.twitter.com/pZLGPiKyHg
— sandro ruotolo (@sruotolo1) September 9, 2019
Feltri denunciato, la risposta dell’editorialista di Libero
Feltri ha risposto ai due giornalisti, dopo che nel pomeriggio di ieri si era diffusa la notizia della denuncia all’ordine dei giornalisti della Lombardia. «Mi auguro – ha scritto l’editorialista di Libero sempre sui propri social network – che al giornalista Sandro Ruotolo venga subito riassegnata la scorta affinché sia protetto dalla minacciosa camorra e si calmi nell’odio che nutre verso di me che contro i terrori non ho nulla». Tuttavia, Feltri non ricorda che – sebbene Sandro Ruotolo sia stato al centro dell’ipotesi di annullamento della protezione e della scorta – questa misura non ha più avuto un seguito.