Fedez dà il colpo di grazia alla Lombardia: le stories seppelliscono la comunicazione istituzionale

Nessuno si ricorderà mai del comunicato stampa di Ats Milano

04/04/2021 di Gianmichele Laino

Nessuno si ricorderà mai del comunicato stampa di Ats Milano sulla vicenda del vaccino alla nonna di Fedez. Questo ci sembra ormai chiaro. Perché i Ferragnez hanno dimostrato quello che, in realtà, la politica aveva già intuito: conta molto di più la realtà che viene raccontata sui social network che quella che i tradizionali canali di comunicazione istituzionale provano a fornire attraverso le loro “versioni ufficiali” dei fatti. Diciamoci la verità: vent’anni fa non avremmo mai messo in dubbio – per un criterio di selezione e priorità delle fonti – le parole provenienti dall’ufficio stampa di un’azienda sanitaria ospedaliera, se confrontate con quelle di un privato cittadino, sebbene molto famoso.

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Fedez contro Lombardia, la comunicazione oggi

L’Ats Milano, contattata da Repubblica, aveva dato la sua versione dei fatti. Tutto è iniziato dalla denuncia di Chiara Ferragni di venerdì scorso: le nonna di Fedez, Luciana Violini, sarebbe stata convocata per la vaccinazione soltanto il giorno dopo le Instagram stories degli influencer più noti d’Italia. Una circostanza che ha condotto al famoso sfogo dell’imprenditrice e alle successive polemiche che si sono venute a creare per i presunti favoritismi messi in campo dalla Lombardia nella gestione della campagna vaccinale. Un colpo durissimo all’immagine già molto sgualcita della giunta lombarda a trazione leghista.

Ats Milano, tuttavia, aveva sottolineato che non c’era stato alcun favoritismo e che la convocazione anomala della nonna di Fedez era dovuta a un errore nella compilazione dei moduli per la prenotazione, in quanto veniva omesso il comune di residenza della diretta interessata. Se qualcuno ha sbagliato – dicono dall’azienda sanitaria meneghina – quelli sono stati proprio i Ferragnez. Inoltre, sempre nel comunicato stampa, si afferma che nessun operatore, contattando la signora Luciana Violini, le aveva chiesto se fosse la nonna di Fedez. Una versione di un’istituzione che risulta completamente diversa da quella fornita da Chiara Ferragni.

Eppure, questa storia non ha trovato alcuno spazio mediatico o, comunque, non grande come quello messo in piedi dai Ferragnez. E il colpo di grazia a tutto questo è arrivato proprio da Fedez che, nella giornata di ieri, ha realizzato altre stories in cui ha demolito il comportamento della Regione Lombardia.

La scelta politica di Fedez

«Dicono che abbiamo sbagliato a compilare il modulo? – ha detto Fedez – Sul sito di Aria, quando si compila la domanda per il vaccino, il comune di residenza viene messo in automatico. Mia nonna la domanda la compilò mesi fa e fu contattata per essere vaccinata il giorno dopo che io pubblicai una storia, il giorno dopo, solo una strana coincidenza? Lei non potè uscire perchè inferma a una gamba. Fu dimenticata come molti altri anziani». Poi, il cantante che è arrivato sul podio di Sanremo 2021 ha continuato: «E settimane dopo, il giorno dopo che mia moglie pubblicò una storia per lamentarsi della Regione, viene contattata e le chiedono ‘lei è la nonna di Fedez?’. Questa è la modalità Lombardia, cercare di tappare i buchi trovando soluzioni che non siano uguali per tutti ma che mettano a tacere le polemiche in un sistema che fa acqua da tutte le parti».

Fedez e Chiara Ferragni si stanno occupando sempre più di politica negli ultimi mesi. Potrebbe essere uno dei loro prossimi interessi? Del resto Fedez, sempre ieri, ha ospitato in una diretta il deputato del Pd Alessandro Zan, primo firmatario della legge contro l’omofobia, prendendosela apertamente con la Lega (che sta bloccando il provvedimento in Senato) e, in modo particolare, con il suo esponente Simone Pillon. Visto la forza mediatica in grado di far passare in secondo piano o di attirare gli attori principali della comunicazione politica, la strada sembra spianata.

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