Federica Brignone ha vinto la coppa del mondo di sci (ma ci sarà sempre quel però, nonostante i meriti)

Con la cancellazione ufficiale del week-end di coppa del mondo di sci ad Are, in Svezia, Federica Brignone ha vinto ufficialmente la classifica generale di coppa del mondo di sci. L’atleta valdostana è la prima donna italiana di sempre a compiere questa impresa. La sfera di cristallo era già stata portata in Italia, ma soltanto da atleti al maschile: Gustav Thoeni, Pietro Gros e Alberto Tomba. La vittoria di Federica Brignone rende giustizia a una sua stagione favolosa, che l’ha vista competitiva in quasi tutte le discipline (se si fa eccezione per lo slalom) e che le aveva già assicurato il titolo di specialità nella combinata.

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Federica Brignone vince la coppa del mondo di sci

Tuttavia, nonostante i meriti di un’atleta fortissima, che quest’anno sembra aver raggiunto la sua maturità, ci saranno sempre due punti interrogativi sulla sua stagione e, di conseguenza, sul successo finale. Il primo è quello che riguarda Mikaela Shiffrin. L’atleta statunitense, fino a un mese fa, era saldamente al comando della coppa del mondo di sci e sembrava davvero irraggiungibile. Poi, è successo l’imponderabile.

La morte improvvisa del padre l’ha tenuta lontana dalle corse per il periodo di tempo necessario alla sua avversaria azzurra di scavalcarla in classifica generale. L’atleta statunitense, prima dell’esplosione dell’epidemia di coronavirus, si era detta pronta a rientrare in gara per l’ultima parte di stagione. E qui veniamo al secondo punto interrogativo: l’emergenza coronavirus, appena dichiarato pandemia, ha condizionato pesantemente l’ultima parte del calendario, accorciando la stagione.

A Federica Brignone è stata sottratta la gioia di vincere la coppa del mondo sul campo, tagliando il traguardo di una splendida gara di Super-G o di gigante. Ma gli addetti ai lavori sanno che, nonostante queste sue circostanze, il risultato resta comunque meritatissimo. Semplicemente perché più di una volta, in questa stagione, l’atleta figlia d’arte è andata oltre le proprie possibilità. Tanto basta per renderla immortale in questo sport: anche se la coppa non fosse arrivata, questa per lei sarebbe stata una stagione da numero uno.

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