Il tweet del fedelissimo di Trump: “Resta ancora la Corte Suprema”

Sebastian Gorka riaccende le speranze dei sostenitori del presidente uscente, e in molti sottolineano che l'ok alla transizione non blocca le cause

24/11/2020 di Redazione

I fedelissimi di Trump non ci stanno e rilanciano. Nella serata in cui l’universo trumpiano si è trovato spiazzato dall’improvviso via libera del presidente alla transizione tra la sua amministrazione e quella di Joe Biden, spunta su Twitter il messaggio di Sebastian Gorka, analista islamofobo e anti immigrazione famoso nella destra più radicale americana e più volte membro dell’amministrazione Trump, che rilancia la sfida del presidente uscente col messaggio che tutti aspettavano: “C’è ancora la Casa Bianca”.

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I fedelissimi di Trump non mollano la Casa Bianca

Nel giorno in cui tutte le residue speranze di sovvertire il voto democratico sembrano svanire, i fedelissimi di Trump rilanciano la sfida per mantenere alto il livello della tensione tra i proprio sostenitori. E così Sebastian Gorka, uno dei personaggi più radicali che hanno frequentato la Casa Bianca in questi anni, ha rilanciato la “speranza” nella Corte Suprema, sottintendendo che il tweet di stasera col quale il presidente uscente accettava la transizione senza ammettere la sconfitta era solo una mossa di distrazione, o quantomeno non fermava la battaglia del popolo MAGA, proprio come diceva anche il tweet di Trump.

Un messaggio, quello dell’ex commentatore di Fox News, che ha tirato su il morale dei sostenitori del presidente, sorpresi e smarriti dopo il tweet che dava a Emily Murphy l’ok per il via libera alla transizione. E che ha ridato fiato al partito della guerra a tutti i costi per ribaltare un’elezione persa in maniera evidente, anche a costo di aprire crisi costituzionali senza precedenti.

Le reazioni al tweet dei fedelissimi di Trump

Tanti i messaggi di risposta e sostegno al tweet dei fedelissimi di Trump scritto da Gorka, che arriva nello stesso momento nel quale il volto della campagna legale del presidente uscente, Jenna Ellis, era sulla MSNBC a ribadire che le cause non si fermano e che Trump avrebbe vinto in maniera netta ma l’elezione è stata rubata.

In realtà Trump ha perso di oltre 6 milioni di voti, e ancora ne mancano molti da contare in California, New York e Illinois, in quella che è forse la peggior sconfitta rimediata da un presidente in carica dal 1932 a oggi, ma la sua squadra di avvocati continua la sua battaglia sui presunti brogli, nonostante 35 sconfitte su 36 cause presentate finora, e l’impossibilità di ribaltare il risultato dopo la certificazione delle elezioni in Georgia, Arizona, Pennsylvania e Michigan (dove Biden ha vinto di 154mila voti, contro i 10mila che dettero la vittoria a Trump nel 2016). La strada però è indicata, con Ellis che infatti ha retwittato Gorka, mentre il presidente uscente retwittava l’intervento del commentatore pro-Trump di Fox News, Tucker Carlson, sul fatto che nessuno si fida del sistema di voto e del risultato delle elezioni. L’ennesimo tweet, o retweet, del presidente uscente segnalato da Twitter come non veritiero o non verificato.

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