Fase 2, tutte le norme per i cinema: ora si aspettano ANICA e ANEC

La Fase 2 è stata annunciata dal premier Conte in conferenza stampa, durante la quale ha indicato anche il 15 giugno come data per la riapertura di cinema e teatri. La cultura potrà quindi ripartire tra circa un mese. Il DPCM è molto chiaro e ci sono dei punti alquanto importanti da analizzare in vista di questo ritorno.

Prendiamo subito in esame l’articolo 1:

m) gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto restano sospesi fino al 14 giugno 2020. Dal 15 giugno 2020, detti spettacoli sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le regioni e le province autonome possono stabilire una diversa data, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori. L’attività degli spettacoli è organizzata secondo le linee guida di cui all’allegato 9. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera; restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi.

Analizzando le linee guida salta subito all’occhio che le sale cinematografiche dovranno ridurre la capienza ad un massimo di 200 persone, una bella perdita se si pensa che ad esempio la sala 3 del The Space Cinema Moderno di Roma a 446 posti.  Questo vorrebbe dire un calo di più del 50% dei posti. Molti potranno sottolineare che le sale sono spesso mezze vuote, ma sappiamo che ad esempio sarà quasi impossibile vedere in famiglia un film della Disney (è ancora atteso Onward) con queste condizioni. Per i concerti invece sembra scontato l’addio, non è pensabile di realizzare concerti da mille persone con il distanziamento. Addio anche alle discoteche, per un’estate che si prospetta senza musica e movida.

Spettacoli dal vivo e cinema, ecco le 13 linee guida

Andiamo ora ad analizzare nello specifico le 13 linee guida del DPCM per quanto riguarda i cinema contenute all’interno dell’Allegato 9 specifico per spettacoli dal vivo e cinema:

 

1. Mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti.

2. Misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti, alle maestranze e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso incaso di temperatura > 37,5 °C.

3. Utilizzo obbligatorio di mascherine anche di comunità per gli spettatori.

4. Utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico.

5. Garanzia di adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento, anche tra i diversi spettacoli svolti nella medesima giornata.

6. Adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernentis istemi di ventilazione e di condizionamento.

7. Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.

8. Divieto del consumodi cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.

9. Utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli.

10. Regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici in maniera tale da prevedere sempre il distanziamento sociale nell’accesso.

11. Limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile.

12. Vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture.

13. Comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.

Cinema, il modello Butterfly di Lino Sonego

Cinema, Butterfly Lino Sonego
Cinema, il divisorio Butterfly Lino Sonego al cinema Visionario di Udine

Saltano immediatamente all’occhio alcuni punti di questo allegato. Il primo è senza dubbio il distanziamento tra i posti di almeno un metro. Ci sono sale come il Visionario di Udine che si sono attrezzate con un divisorio a forma di ali di farfalla denominato Butterfly è realizzato dall’azienda specializzata trevigiana Lino Sonego, che fornisce poltrone ad esempio per i The Space Cinema. Questo dispositivo permette di separare i posti in singolo, a coppia o a tre mantenendo la distanza tra le altre persone. Questa potrebbe essere una soluzione per permettere ad eventuali congiunti di poter assistere vicini al film, qualora venisse approvato dal Ministero della Salute rappresenterebbe una vera svolta.

Altro punto destinato a far discutere è l’impossibilità di consumare cibo o bevande, quindi anche l’acqua, anche portate da casa. I bar dei cinema, da sempre una grande fonte di guadagno per i multisala resteranno chiusi. Questo potrebbe portare polemiche soprattuto nei drive in di prossima apertura, dato che servirebbe una normativa ad hoc per permettere il servizio in macchina di food e beverage già predisposto in quello che a Roma dovrebbe partire il prossimo 2 giugno (a questo punto probabilmente il 15).

Questi sono probabilmente i punti su cui si discuterà maggiormente nelle prossime settimane, abbiamo contattato l’ANICA (Associazione nazionale industrie cinematografiche e audiovisive), ci ha comunicato come nei prossimi giorni dopo delle valutazioni sarà emessa una nota stampa. Ancor più importante però sarà la reazione dell’ANEC (Associazione nazionale esercenti cinematografici), che rappresenta proprio le sale. Ricordiamo che ad esempio nella Regione Lazio dal 4 maggio sono possibili i ciak, ma l’ANICA si era sbrigata a diffondere una nota congiunta con la CGIL che non esiste alcun protocollo e pertanto gli artisti non sarebbero tornati a lavoro.

Quindi non tutti potrebbero riaprire dal 15 giugno, o potrebbero decidere di non aprire affatto. I blockbuster americani infatti potrebbero non uscire data l’emergenza che c’è ancora negli USA e in quel caso sarebbe difficile garantire nuovi film per il pubblico. Una soluzione potrebbe essere proporre delle rassegne con vecchi film, un po’ come avviene nelle arene in cui con il distanziamento più semplice sarà più facile ospitare un maggior numero di persone.

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