Cinema nel Lazio ok alle riprese, ma CGIL frena

Nell’emergenza coronavirus si aggiunge anche un giallo per quanto riguarda il mondo del cinema. La Regione Lazio, che con la sua film commission è una delle più attive in Italia con produzioni nazionali ed internazionali, ha annunciato che dal 4 maggio potranno riprendere le riprese con dei set blindati per la Fase 2.

Nel protocollo stilato dalla Regione Lazio per quanto riguarda il cinema sono previsti test sulle condizioni di salute degli attori prima delle riprese, l’utilizzo delle mascherine per tutti gli operatori e per gli attori quando non sono in scena. Tutti quelli che accederanno al set dovranno misurarsi la temperatura con termometro a infrarossi. Il personale che lavorerà sul set dovrà seguire  un corso di formazione specifica per quanto riguarda  dispositivi di protezione e norme igieniche.

In tutto questo però c’è anche il giallo di un comunicato da parte della CGIL per il settore spettacolo. L’ANICA ha informato il sindacato che non è ancora stato svolto un incontro per il protocollo di sicurezza relativo si set del cinema, che è programmato per metà settimana. Una precisazione doverosa verso quanti erano rimasti preoccupati davanti al comunicato della Regione, specie per gli attori non convinti di tornare  a lavorare in queste situazioni di sicurezza.

La nota è stata conclusa anche con una precisazione che è anche una frecciatina alle autorità che hanno emesso l’ordinanza, dato che i codici ATECO relativi all’industria cinematografica non avevano mai subito interruzione per decreto ma erano stati i primi a fermarsi per buon senso e che continueranno a rimanere così finché non si avrà un adeguato protocollo sicurezza concordato da tutte le parti in causa.

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