Riunione Sinistra italiana via Zoom, quaranta account anonimi entrano per condividere svastiche e insulti

Il blitz fascista è stato denunciato a Polizia postale e Digos

24/01/2021 di Ilaria Roncone

Di incursioni indesiderate durante le riunioni su Zoom si sono riempite le cronache di questi mesi. In tempi di pandemia, quando tante riunioni devono per forza di cosa essere fatte con distanziamento e tramite l’ausilio di webcam e tecnologia, non è la prima volta che qualcuno entra a forza nei meeting ma questa volta – visto il coinvolgimento di ben 40 account anonimi – ha senso parlare di un vero e proprio blitz di stampo fascista durante la riunione in rete di Sinistra italiana Bescia. Non sono mancate svastiche e insulti secondo quanto denunciato dai militanti che stavano partecipando all’incontro. Sulla questione fascisti riunione sinistra italiana indagano le autorità.


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«Un raid organizzato e strutturato»

Sono 40 i profili anonimi che hanno provato a introdursi ma solo in sei ci sono riusciti. La questione è stata denunciata dai militanti che erano collegati via Zoom lo scorso venerdì: «Insulti, marcette fasciste, svastiche, video del duce e slogan sessisti, antimeridionalisti e xenofobi». Sinistra italiana ha parlato di «un raid di chiaro stampo fascista, ben organizzato e strutturato fatto di profili chiaramente falsi e anonimi, il tipico coraggio di chi è solito agire nell’ombra e protetto dall’anonimato garantito in questo caso dalla rete». Il coordinatore provinciale ha spiegato che «sono stati dieci minuti complicati perché è stato difficile gestire quel caos. È chiaro che sia stata un’azione coordinata, perché ben 40 profili sono arrivati contemporaneamente».

Fascisti riunione sinistra italiana bloccati dagli amministratori

Delle decine che ci hanno provato solamente sei sono riusciti effettivamente a entrare e a prendersi gioco del meeting della Sinistra italiana Brescia perché gli admin hanno fatto in tempo a intervenire bloccando gli accessi. Dell’aggressione – definita un «segnale preoccupante» – si stanno occupando ora la Polizia postale e la Digos. I militanti hanno spiegato che «le organizzazioni fasciste e parafasciste vanno sciolte senza se e senza ma» e che «va punito chi propaganda idee riconducibili a questa marcia ideologia, diffondendo odio, discriminazione e violenza». Un’azione che non passa sicuramente inosservata e che, come tutte quelle della medesima risma, dovrà essere punita adeguatamente.

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