I neonazisti che sanno farsi riconoscere anche via Zoom

Hanno insultato Lia Tagliacozzo durante la presentazione di un libro sulla Shoah

11/01/2021 di Redazione

Irruzione neonazista in tempo di pandemia. Nessuna squadra organizzata, nessuno striscione srotolato, nessun fumogeno lanciato. Solo tanto, tanto odio nel corso di una riunione via Zoom organizzata dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e dal Centro studi ebraici di Torino, insieme alla scrittrice Lia Tagliacozzo che stava presentando il suo ultimo lavoro La generazione del deserto, un toccante racconto sulla deportazione dal ghetto di Roma, durante i rastrellamenti nella Capitale.

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Lia Tagliacozzo e l’aggressione neonazista via Zoom

A raccontare come sono andate le cose è stata la figlia di Lia Tagliacozzo, la ventenne Sara De Benedicits: «Un gruppo di persone organizzate sono entrate in massa nella riunione Zoom della presentazione, mentre stava parlando mia madre. Zittendola. Hanno iniziato ad urlare “ebrei ai forni”, “sono tornati i nazisti” ,“vi bruceremo tutti”, “dovete morire tutti”. Impostando come foto identificativa immagini di Hitler e svastiche enormi». Su quanto accaduto, sta indagando la polizia postale che dovrà capire – oltre all’identità delle persone che si sono rese protagoniste di questo deprecabile accaduto – anche come hanno fatto a entrare all’interno della stanza di Zoom che era stata preparata per l’occasione.

Fa davvero senso che – in un’Italia dove è ormai difficilissimo riuscire a fare qualsiasi cosa e dove la cultura sta pagando un prezzo altissimo alla pandemia di coronavirus – sia invece rimasta intatta la voglia di odiare, che si può manifestare, a maggior ragione, dietro allo schermo di un computer.

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