Il Copasir e l’elenco delle fake news virali contro l’Italia

26/05/2020 di Enzo Boldi

Se nelle aule parlamentari maggioranza e opposizioni si attaccano continuamente, al Copasir sembra tirare un’aria completamente differente, fatta di cooperazione e collaborazione come si confà al delicato ruolo ricoperto. E così il Presidente del Comitato parlamentare che vigila sull’operato dei servizi segreti italiani, il leghista Raffaele Volpi, ha commentato il report effettuato dal rappresentante del PD Enrico Borghi sulle fake news contro l’Italia durante questa pandemia. Alcune sono partite e condivise all’interno dei nostri confini, altre sono diventate virali all’estero.

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Come spiegato nel rapporto del Copasir, in giro per il mondo sono state diffuse bufale virali che puntavano a screditare il nostro Paese o utilizzate per rafforzare alcune immagini politiche estere. Una tra tutte è un video contraffatto con gli italiani che cantavano dai propri balconi l’inno cinese per ringraziare il governo orientale. Ovviamente, si tratta di una fake news perché tutto ciò non è mai avvenuto. Ma quel filmato è stato condiviso migliaia di volte in Cina.

Fake News contro l’Italia, il report del Copasir

Tra e altre fake news contro l’Italia, come spiega La Repubblica, troviamo anche merce nostrana che – come spesso accade grazie (o per colpa) alla potenza del web – ha trovato ampie sponde nell’opinione pubblica. Come il caso delle notizie – ovviamente false – della cura trovata per il Coronavirus, ma che il governo tiene nascosta. Anche in questo caso si parla di video che sono diventati virali e che troviamo, ancora oggi, condivisi su alcune bacheche Facebook o chat Whatsapp.

Le bufale che girano

«Il lavoro svolto conferma che l’Italia è un obiettivo, sia di soggetti esterni che di soggetti interni – ha detto Enrico Borghi (PD) -, che hanno l’interesse di utilizzare il Covid-19 da una parte per sostenere un’indimostrabile superiorità degli Stati autocratici rispetto ai modelli democratici e dall’altra per cercare di soffiare sulle difficoltà di parte dell’opinione pubblica per far passare messaggi destabilizzanti».

Il commento del presidente Volpi

«Le relazioni internazionali, lungi dal limitarsi alle sedi istituzionali e alle dichiarazioni ufficiali, possono risentire anche dell’azione di una pluralità di attori strutturati, che tendono a supportare o screditare la reputazione statuale non solo attraverso la disinformazione, ma spesso con la diffusione di messaggi fuorvianti, decontestualizzati o parziali, che raggiungono il pubblico globale – ha commentato il presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi -. Approfittando della estrema sensibilità dell’opinione pubblica sul tema si tende a fomentare polemiche contro l’Unione europea e i Paesi dell’Alleanza euro-atlantica»

 

(foto di copertina: da Pixabay)

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