I dati, secondo Meta, sull’inutilità di Facebook News

L'azienda, comunicando l'imminente cessazione del "servizio", sostiene che gli utenti non siano più interessati alle notizie

11/03/2024 di Enzo Boldi

Una lenta e inesorabile diaspora. I segnali dell’abbandono delle notizie da parte di Facebook erano evidenti da anni. Anzi, fin dall’inizio della storia della piattaforma social. Sembra passata, infatti, un’era geologica da quando la piattaforma (che ancora non faceva parte della holding Meta) si era trovata imbrigliata tra le leggi dei singoli Stati che – di fatto – l’hanno obbligata a cercare e trovare accordi commerciali per pagare gli editori per le condivisioni degli articoli sui social. E quella fase di convivenza (commerciale) è durata veramente poco. Prima l’addio agli Instant Articles, poi l’annuncio della decisione di rimuovere (negli Stati Uniti e in Australia, seguendo quel che è accaduto già in Francia, Regno Unito e Germania) Facebook News.

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Partiamo dai dati, comunicati da Meta stessa nell’annuncio della chiusura della sezione notizie negli Stati Uniti e in Australia. Secondo l’azienda di Zuckerberg, nel corso dell’ultimo anno è stato segnalato – in questi due Paesi – un netto calo nell’utilizzo della tab “news” sulla piattaforma:

«Come azienda, dobbiamo concentrare il nostro tempo e le nostre risorse su cose che le persone ci dicono di voler vedere di più sulla piattaforma, inclusi video in formato breve. Lo scorso anno il numero di persone che utilizzano Facebook News in Australia e negli Stati Uniti è diminuito di oltre l’80%. Sappiamo che le persone non vengono su Facebook per notizie e contenuti politici: vengono per connettersi con le persone e scoprire nuove opportunità, passioni e interessi. Come abbiamo già condiviso nel 2023, le notizie rappresentano meno del 3% di ciò che le persone di tutto il mondo vedono nel loro feed Facebook e rappresentano una piccola parte dell’esperienza Facebook per la stragrande maggioranza delle persone». 

Dunque, la chiusura di Facebook News (che sembra essere propedeutica a un’interruzione globale) dal prossimo mese di aprile è figlia del disinteresse. Enorme disinteresse, con un calo enorme delle persone che – negli Stati Uniti e Australia – utilizzano quel servizio per vedere nel loro feed esclusivamente contenuti di informazione.

Facebook News, ma è vero che nessuno lo utilizza?

Il dato citato, quello del 3% che fa riferimento ai contenuti di carattere giornalistico visti dagli utenti nel feed, era già stato citato nel mese di settembre dello scorso anno, quando Meta aveva annunciato la dismissione di Facebook News in tre Paesi del Vecchio Continente (Regno Uniti, Germania e Francia). Ma c’è un elemento che non torna. Sappiamo bene come Facebook mostri all’utente un feed (di default) algoritmico. Dunque, è Facebook che mostra – in base alle abitudini di navigazione – all’utente determinate tipologie di contenuti. E se parzialmente tutto ciò è figlio dei nostri comportamenti online, è altrettanto vero che viene indicizzato sul feed di un utente un qualcosa di artificialmente scelto. Se il dato del 3% – relativo al peso delle notizie sulla piattaforma (che è in continuo calo di utenze da anni) – è reale, è colpa anche di Facebook che ha fatto la sua scelta.

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