Gli europarlamentari color arcobaleno di cui avremmo bisogno anche in Italia
La fotografia arriva dal Parlamento Europeo a Bruxelles
15/09/2020 di Ilaria Roncone
Chiariamolo subito: non siamo in Italia e questi parlamentari non hanno scelto di formare una bandiera arcobaleno per le ultime vicende di cronaca accadute nel nostro paese – almeno non direttamente -. Loro sono 32 europarlamentari arcobaleno che hanno deciso di farsi fotografare vestiti e schierati così per chiedere all’Unione Europea di intervenire immediatamente e di rispettare quanto affermato lo scorso febbraio contro le “Free LGBT Zone” in Polonia, le aree del paese che si chiamano così perché libere dall’ideologia LGBT e letteralmente vietate ai gay. Qui possono abitare persone che non vogliono che i membri della comunità vengano arrestati ma solo che si nascondano.
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Gli europarlamentari arcobaleno contro Duda
🏳️🌈🇵🇱 Today, 32 of our MEPs stood in solidarity with the Polish #LGBTI community
🇪🇺🏳️🌈 Tomorrow, we hope to see Pres. @vonderleyen clearly addressing the rights of #LGBTI persons in Poland during the ‘State of the Union’ and proposing concrete actions to protect fundamental rights pic.twitter.com/M8m0joTjmG
— LGBTI Intergroup (@LGBTIintergroup) September 15, 2020
La bandiera arcobaleno formata dagli eurodeputati è quindi a favore dei diritti delle persone LGBT e contro Duda, colui che governa il paese da anni all’insegna dell’odio e dell’omobitransfobia. I deputati hanno annunciato questa mattina che per l’orario di pranzo avrebbero manifestato a favore della comunità LGBT polacca e così hanno fatto: la fotografia li ritrae vestiti con tutti i colori che compongono la bandiera arcobaleno.
Europarlamentari arcobaleno: l’invito a Ursula von der Leyen
L’invito alla presidentessa Ursula von der Leyen è diretto: «Domani speriamo di vedere la presidentessa Ursula von der Leyen parlare apertamente dei diritti della comunità LGBT polacca propnendo azioni concrete per proteggere i diritti fondamentali di queste persone». Già lo scorso febbraio Von der Leyen aveva parlato della questione, minacciando apertamente la Polonia per le “Free LGBT Zone” e parlando di sanzioni economiche. Da allora sono passati sette mesi ma ancora nulla è cambiato ed è proprio questo il fulcro della questione. Ieri l’eurodeputata Terry Reintke (Verdi/Alleanza Libera Europea) ha sottolineato come gli LGBT non siano «un’ideologia» ma «esseri umani. Tutto quello che abbiamo chiesto è di avere esattamente gli stessi diritti umani come tutti gli altri. A Duda e al partito al governo polacco: Smettila di usare la comunità LGBTI per la tua disgustosa agenda politica».