Esplosione cascina ad Alessandria, confessa Giovanni Vincenti: l’attentato per frodare l’assicurazione
09/11/2019 di Federico Pallone
Svolta nell’inchiesta della procura di Alessandria. Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa a Quargnento, in provincia di Alessandria, ha confessato di aver tentato di frodare l’assicurazione posizionando il timer vicino alle bombole per danneggiare l’immobile. È quanto ha rivelato il procuratore capo Enrico Cieri nel corso della conferenza stampa ad Alessandria. Le indagini, condotte dagli uomini del colonnello Michele Angelo Lorusso, sembra abbiano finalmente trovato una risposta.
Giovanni Vincenti ha confessato dopo un interrogatorio di dieci ore
Nell’esplosione sono rimasti uccisi tre vigili del fuoco, Antonino, Marco e Matteo. Giovanni Vincenti ha confessato dopo un interrogatorio fiume, durato oltre dieci ore. Indagata a piede libero la moglie Antonella Patrucco, in concorso. Gli inquirenti hanno escluso che la volontà dell’uomo fosse quella di uccidere: Giovanni Vincenti avrebbe voluto solo danneggiare l’immobile ma gli è stato comunque contestato il reato di omicidio plurimo in quanto non ha avvertito i soccorritori della presenza di 5 bombole di gas. Le prove a suo carico sono schiaccianti: il timer acquistato in un negozio di Alessandria è quello per le luci degli alberi di Natale. A casa gli inquirenti hanno trovato il libretto di istruzioni.
Il comunicato del Comando provinciale di Alessandria
Nella notte, al termine dell’interrogatorio di Giovanni Vincenti, il Comando provinciale di Alessandria aveva diramato un comunicato : «Al termine di serrate ed articolate indagini, abbiamo proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dei delitti di disastro doloso, omicidio, e lesioni volontarie». Prima della conferenza stampa c’era stato massimo riserbo sul nome dell’indiziato. Stefano Vincenti, figlio di Giovanni, si era limitato a dire: «Non ho informazioni da dare, gli inquirenti stanno facendo accertamenti. Non posso dire nulla».
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