La faccia di Molinari quando Elly Schlein demolisce la Lega in un minuto | VIDEO
21/02/2020 di Enzo Boldi
Poco più di 60 secondi. È stato questo il tempo sufficiente a Elly Schlein per smontare tutta la narrazione che la Lega fa da anni sul tema dei migranti. La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna è stata protagonista di un confronto televisivo con il leghista Riccardo Molinari. Teatro del dibattito è stato lo studio di Piazzapulita, la trasmissione condotta da Corrado Formigli su La7. Dalla Bossi-Fini ai trattati che il Carroccio si è ‘dimenticato’ di andare a ridiscutere.
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«Nel 2003 la Lega era già al governo con Berlusconi quando a Bruxelles vi è sfuggito che è stato approvato il regolamento di Dublino che è quello che ha bloccato in Italia migliaia di richiedenti asilo e permesso agli altri Paesi europei di rimandarne in Italia altre migliaia per il solo fatto di essere entrati in Europa dall’Italia – ha detto Elly Schlein rivolgendosi a Riccardo Molinari -. A me dispiace fare questo ragionamento in questi termini perché io sono una federalista convinta, ma devo dire che a fare l’interesse italiano sul tavolo quando dove si cercava di riformare questo regolamento ingiusto, c’ero io e a voi non vi ho mai visto per le famose 22 riunioni».
Elly #Schlein smonta in un minuto la narrazione leghista sull’immigrazione.
Da vedere e rivedere#Piazzapulita pic.twitter.com/Vr06MpXTUg
— Pietro Raffa (@pietroraffa) February 20, 2020
Elly Schlein smonta le tesi della Lega sull’immigrazione in un minuto
Ma questo è solo il primo punto. Come si può vedere e ascoltare nel video condiviso da Pietro Raffa su Twitter, Elly Schlein ci mette altri 30 secondi per sottolineare come i peccati leghisti non si limitino solamente al trattato di Dublino (e le sue versioni successive). «Sono d’accordissimo che bisogna creare delle vie legali e sicure per l’accesso al Paese – ha proseguito la vicepresidente dell’Emilia-Romagna -, soprattutto per chi se la prende sempre e solo con i migranti irregolari e mai con i datori di lavoro italiani o stranieri che li impiegano irregolarmente nelle aziende e nei campi».
La legge Bossi-Fini
Un ragionamento che si ricollega alle legge numero 30 del 2 luglio del 2002, i cui padri hanno i nomi in evidenza sul nome stesso del provvedimento: «Vorrei aggiungere che non l’ho scritta io la Bossi-Fini, che è una legge che dice che l’unico modo per entrare legalmente in Italia è entrarci con un contratto regolare dal Mali e dal Senegal. Ma quando mai?».
(foto di copertina: da Piazzapulita, La7)