Elisabetta Gardini non vuole «Covid da altri Paesi»

«No Covid da altri Paesi», mostra questo cartello Elisabetta Gardini, esponente di Fratelli d’Italia che ha partecipato a un sit in di protesta in provincia di Venezia, a Cona, dove alcuni manifestanti hanno chiesto chiarimenti rispetto alle frasi del prefetto della città lagunare che avrebbe dato indicazioni in merito alla riconversione di alcune ex caserme per accogliere alcuni migranti gestiti dalla Croce Rossa, alcuni di questi in quarantena o positivi al coronavirus.

LEGGI ANCHE > Salvini contro il governo italiano che sparge infetti

Elisabetta Gardini e il cartello «No Covid da altri Paesi»

L’esponente di Fratelli d’Italia ha mostrato il cartello «No Covid da altri Paesi» per sottolineare come non debba essere permesso dallo stato italiano la diffusione della malattia a partire da focolai causati da contagiati di importazione. Un concetto che, tuttavia, non è molto chiaro nel cartello che – scritto così – potrebbe far pensare che, invece, il Covid italiano sia quantomeno tollerato.

Il problema del coronavirus è un problema globale. Non possiamo pensare di averlo affrontato una volta stabilizzata la situazione all’interno del nostro Paese. Anche perché il coronavirus può essere “importato” anche da italiani che, per motivi di lavoro o di svago, vanno all’estero e rientrano positivi al Covid-19. È successo a un imprenditore della provincia di Vicenza che si era recato in Serbia per gestire i suoi affari, è successo anche a operai specializzati che sono rientrati in Italia dopo un periodo di lavoro all’estero (si veda un recente caso in Basilicata).

Insomma, non sono soltanto i migranti a portare il coronavirus e una protesta come quella di Elisabetta Gardini che dice «No Covid da altri Paesi» sembra la solita propaganda anti immigrazione che i partiti sovranisti hanno continuato a proporre anche in questi giorni. Solo nella giornata di ieri, Matteo Salvini aveva detto che il governo italiano «sparge infetti» per giustificare lo stato d’emergenza che si vorrebbe prorogare fino al 31 ottobre.

Share this article