La Spagna (ancora una volta) è senza maggioranza: nell’instabilità trionfa l’estrema destra

11/11/2019 di Enzo Boldi

Il voto anticipato in Spagna ha dato un esito scontato fin dai sondaggi delle ultime settimane: non esiste un solo partito in grado di governare da solo. I socialisti del premier uscente Pedro Sanchez, che in origine pensava di poter rafforzare la sua posizione e quella del suo partito, hanno perso tre seggi e ora si trovano nella condizione (ancora una volta) di cercare uno o più alleati per formare un Esecutivo di larghe intese. Ma il risultato più importante delle elezioni Spagna è il raddoppio dei consensi per l’estrema destra: Vox ha raddoppiato i propri consensi rispetto all’ultima tornata.

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Il Psoe, i socialisti, di Pedro Sanchez, hanno fermato l’asticella poco sopra il 28%, quasi cinque punti percentuali in meno rispetto alle Europee dello scorso 26 maggio. Un risultato deludente che, oltre a segnare un crollo improvviso (e neanche troppo contenuto) dei consensi, ha messo in evidenza la necessità (per l’ennesima volta) di dover trovare accordi con altri partiti e movimenti per guidare la Spagna. Dietro di loro, infatti, c’è il Partito Popolare di Pablo Casado, in crescita di quasi 4 punti percentuali (al 20,8%).

Elezioni Spagna, la vittoria di Pirro alias Pedro Sanchez

E se Sanchez non ride, Podemos piange. Il movimento guidato da Pablo Iglesias passa da 43 a 35 seggi, pagando a caro prezzo la decisione di non allearsi – nel corso dello scorso Esecutivo – proprio con i socialisti di Pedro Sanchez. Ora, consci della sconfitta, hanno immediatamente dato la loro disponibilità per creare un governo di larghe intese, ma la situazione continua a essere in bilico.

Vox trionfa

Ma i veri vincitori di queste elezioni Spagna sono gli estremisti di destra di Vox che hanno guadagnato oltre cinque punti percentuali, raddoppiando la loro forza e il loro peso nel nuovo parlamento. Santiago Abascal esulta, giustamente, per il risultato e ora, con 52 seggi, la loro valenza specifica si trasferisce dalle piazze ai palazzi del potere.

(foto di copertina: Legan P. Mace/SOPA Images via ZUMA Wire)

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