Eppur si vota

Dopo settimane di propaganda e timori di rinvio, le scuole sono aperte e ci sono le elezioni

20/09/2020 di Enzo Boldi

Immaginiamo un Galileo Galilei con una macchina del tempo. Accende la televisione in Italia nei mesi di giugno e luglio. Poi torna nel passato prima di rifare un viaggio nel futuro e vedere cosa sta succedendo in questa domenica 20 settembre. La sua esclamazione sarebbe, quasi certamente: «Eppur si vota». Perché l’eliocentrismo è diventato un fondamento anche della politica contemporanea italiana. In quei mesi, infatti, alcuni politicanti e alcune testate ‘sovraniste’ parlavano di una ipotesi di complotto: «Non vogliono farci votare tenendo alto il numeri di contagi Covid». Teoria senza fondamento che ha preso spunto dalla classica deriva dei social. E, infatti, oggi è arrivato quel 20 settembre: giorno delle Elezioni Regionali, Amministrative, Suppletive (per il Senato in Veneto e Sardegna) e anche per il referendum sul taglio dei parlamentari.

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Sembrano passati secoli da quegli ammiccamenti alle teorie del complotto: c’è chi, come Salvini, aveva detto che il governo spargeva gli «immigrati infetti» con il solo obiettivo di prolungare lo stato di emergenza. E poi c’è Giorgia Meloni che disse a Il Tempo, riferendosi alle parole sull’aumento dei contagi rilasciate il 21 agosto da Walter Ricciardi, disse: «Rappresentano esattamente quello che hanno in mente. Ripiombarci nel panico per rimandare l’avvio dell’anno scolastico, a cui sono del tutto impreparati, e le elezioni che sanno di perdere. Glielo impediremo».

Elezioni Regionali e Referendum: eppur si vota

E invece si vota per le Elezioni Regionali, per le Amministrative, per le Suppletive e anche per il Referendum confermativo costituzionale. Insomma, nessun complotto, nessun terrorismo mediatico (i numeri quotidiani dei nuovi contagi sono reali e la situazione nel resto d’Europa mostra la presenza di una condizione di difficoltà ovunque). Le scuole hanno riaperto (seppur con difficoltà evidenti e innegabili) in buona parte del Paese – escluse alcune Regioni che hanno deciso di posticipare la ripresa delle lezioni post-voto -, e i seggi (oggi e domani) sono aperti accogliendo (alle ore 12 di domenica 20 settembre) il 12,25% degli aventi diritto. Insomma: il piano era quello di non far votare (secondo alcuni esponenti e liberi pensatori vicini al centrodestra), eppur si vota.

(foto di copertina: da SkyTg24)

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