Santanché dice che hanno riaperto le scuole solo perché ci sono le elezioni. Ma non era lei a dire che «non vogliono farci votare?»

Tutto e il contrario di tutto a Omnibus, su La7

18/09/2020 di Enzo Boldi

Attenzione: non vogliono farci votare. Anzi no, riaprono le scuole solo per farci votare. La politica, si sa, è volubile e cambia posizioni in base al vento che soffia. E Daniela Santanchè è l’emblema di questa che non è una teoria, ma una pratica molto diffusa (da destra a sinistra, passando per tutti gli schieramenti). Ricordate quando, all’indomani della decisione del Ministro Speranza di bloccare le attività del ballo nelle sale, disse che il governo se la prendeva con i giovani come scusa per decidere un altro lockdown e impedire il ritorno alle urne? Bene, oggi dice il contrario: le scuole sono state riaperte, ma solo perché si deve votare.

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Partiamo dalla sua intervista a Il Tempo del 18 agosto scorso. Queste le parole di Daniela Santanché: «Ma bisogna stare attenti a quel che verrà: oggi non ti fanno ballare, domani cantare e poi non ti faranno votare. Di questo passo limiteranno tutte le libertà personali sancite dalla Costituzione». In realtà domenica 20 e lunedì 21 settembre si voterà sia per il referendum sia per le Regionali e le amministrative. Insomma, quei timori dell’opposizione (che hanno il mero sapore della propaganda elettorale) sono stati smentiti dai fatti.

Santanchè e le scuole riaperte solo perché si vota

Oggi, però, la posizione della senatrice di Fratelli d’Italia è diametralmente cambiata. Adesso, infatti, c’è da attaccare il governo sulla riapertura delle scuole. E, quindi, Daniela Santanchè dice: «E per forza (ha detto rivolgendosi a Beatrice Lorenzin durante il dibattito andato in onda giovedì 17 a Omnibus, su La7, ndr), perché votiamo sennò col piffero che le avreste fatte partire». Il confronto sul tema parte intorno al minuto 2’50” di questo video.

Le risate contro se stessa?

E poi una grassa risata. Probabilmente contro se stessa dato che aveva detto che il governo stava trovando tutte le scuse per non far andare gli italiani alle urne. Ora, invece, proprio quel timore viene smentito e grazie al voto (che si farà) si è tornati a scuola. Chissà cosa ci regaleranno le prossime puntate.

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