Elezione Presidenti Camere, Salvini: «Votiamo Bernini». Il centrodestra si spacca

23/03/2018 di Redazione

Venerdì 23 marzo è iniziata la 18esima legislatura della Repubblica Italiana. In mattinata il Parlamento si è riunito per l’elezione dei Presidenti delle due Camere. Ma già dalla prima seduta i membri della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica hanno allungato i tempi per scegliere la seconda e la terza carica dello Stato. La Lega Nord ha strappato con Forza Italia votando Bernini, in disaccordo con Berlusconi (che aveva proposto Romani, inviso dai 5 stelle). Salvini tende così una mano a Di Maio. M5S non ha alcun motivo per non votare Bernini. Dalla quarta votazione serve la maggioranza assoluta dei votanti. Lega e 5 stelle da soli possono votare da soli la seconda carica dello Stato. Ma strappare così da Berlusconi significa far tremare tutta l’alleanza del centrodestra nelle giunte e nelle regioni. Cosa accadrà lo si capirà solo nella giornata di sabato. Quel che è certo è che dalla Camera aspettano il Senato. E la pace tra i leader del polo sembra ancora lontana.

Qui la diretta con notizie in aggiornamento.

Elezione dei Presidenti delle Camere, la diretta delle votazioni

Elezione Presidente Camera risultati della terza votazione: fumata nera, valanga bianca.

Fumata nera nell’Aula della Camera alla seconda votazione per eleggere il presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche, richiesto dal regolamento al secondo ed al terzo scrutinio. Servirà una nuova votazione, la quarta. Per far scattare l’elezione da questa nuova votazione sara’ sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando anche le schede bianche.

19.31. Elezione Presidente Senato, l’ira di Silvio. Durissima dichiarazione di Silvio Berlusconi: “I voti al Senato ad Anna Maria Bernini sono un atto a freddo della Lega, che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e da un lato smaschera il progetto per un Governo Lega-MoVimento 5 Stelle”.

19.27. Elezione Presidente Senato, voto mancante Bossi. Il voto mancante della Lega su Anna Maria Bernini, spiegano fonti del Carroccio, sarebbe quello di Umberto Bossi che “avrebbe scritto il nome della senatrice azzurra con mano tremante, quindi è stata annullata per questo”. Dal Carroccio infatti insistono che nel gruppo non vi è stata alcuna defezione, “siamo 58 a palazzo Madama, i 57 voti sono dovuti a una scheda nulla”.

18.50. Elezione Presidente Senato, la terza votazione domani alle 10.30. La terza votazione per l’elezione del presidente del Senato si terrà domani dalle 10.30. Con il Basterà la maggioranza assoluta, contando tra i presenti anche le schede bianche. In base al regolamento del Senato con il terzo scrutinio viene richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Se poi anche con il terzo scrutinio non si giunge all’elezione di un Presidente dell’assemblea, nello stesso giorno si procede al ballottaggio fra i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Dunque, certamente domani pomeriggio avremo il nuovo presidente di Palazzo Madama.

1845. Elezione Presidente Senato, Bernini votata al Senato da tutto il gruppo della Lega. La senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini è stata votata in maniera piuttosto compatta dal gruppo della Lega di Palazzo Madama nel corso della seconda votazione per l’elezione del presidente del Senato. Bernini ha ottenuto 57 voti. Il gruppo del Carroccio è composto da 58 senatori.

Elezione Presidente Senato, risultati della seconda votazione: 255 schede bianche

18.40. Elezione Presidente Senato, risultati della seconda votazione: 255 schede bianche, 57 voti a Bernini. Sono state 255 le schede bianche nell’aula a Palazzo Madama nella seconda votazione per l’elezione del presidente del Senato. La senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini, votata dalla Lega come annunciato dal leader Matteo Salvini subito dopo la seconda chiama, ha ottenuto 57 preferenze. Poi sono state conteggiate tre schede nulle, una per Giorgio Napolitano, una per Roberto Calderoli e due per Emma Bonino.

18.30. Elezione Presidente Senato, conclusa la seconda votazione: altra fumata nera. Si è conclusa con un’altra fumata nera, come alla Camera, anche la seconda votazione per l’elezione del presidente del Senato. La stragrande maggioranza dei senatori nell’Aula di Palazzo Madama ha votato scheda bianca. Questa volta oltre alle schede bianche, sempre numerose, ce ne sono state molte in cui è stata espressa la preferenza per Anna Maria Bernini, vicecapogruppo di FI nella precedente legislatura. Si tratta presumibilmente di voti della Lega. Alcuni voti sono stati dati anche a Napolitano, che ha prontamente ringraziato, e a Emma Bonino.

18.25. Elezione Presidente Senato, Rosato: «Il Pd non vota neanche Bernini». «Non votiamo neanche la Bernini. Rimaniamo sulla stessa posizione», ha affermato Ettore Rosato rispondendo a chi gli chiede di commentare l’annuncio dato da Salvini in favore di Bernini per la presidenza del Senato. Alla Camera, dove oggi si terrà la terza votazione il Pd continuerà a votare scheda bianca, dice sempre Rosato.

18.15. Elezione Presidente Senato, Salvini crea scompiglio nel centrodestra. La scelta di Matteo Salvini e della Lega di votare Bernini al Senato crea scompiglio nel centrodestra. «Abbiamo deciso di votare scheda bianca e stiamo votando scheda bianca». Della scelta della Lega di votare Bernini «abbiamo appreso in Aula e ne prendiamo atto ma non era concordata né attesa», ha detto Renato Schifani, senatore di FI, interpellato dai cronisti in Senato. «Valuterà Berlusconi ma allo stato attuale c’è un candidato di Forza Italia che è Paolo Romani: si era anche fatto il nome della Bernini, ma il nostro candidato fino a prova contraria è Romani».

18.05. Elezione Presidente Senato, Salvini: «Votiamo Bernini». «Votiamo Bernini per senso di responsabilità verso il centrodestra ed il paese». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti al Senato. «Abbiamo dato la disponibilità di votare un esponente di Forza Italia, speriamo che anche altri abbiano lo stesso senso di responsabilità», ha detto. «Per uscire dal pantano», ha aggiunto.

Elezione Presidente Camera, risultati della seconda votazione: 577 schede bianche

17.45. Elezione Presidente Camera, risultati della seconda votazione: 577 schede bianche. Ecco i risultati della seconda votazione a Montecitorio per l’Elezione del presidente della Camera dei Deputati: le schede bianche sono state 577, le schede nulle 6 e 12 i voti dispersi. Hanno avuto voti: Tripiedi (4), Bond (3), Stumpo (2), Brunetta (2), Ermini (2), Muroni (2). Il quorum richiesto era di 408 voti.

17.35. Elezione Presidente Camera, a vuoto anche la seconda votazione a Montecitorio. Dopo la prima fumata nera in mattinata (592 schede bianche su 620 deputati votanti) ancora un nulla di fatto con la seconda votazione in Aula a Montecitorio per l’elezione del nuovo Presidente della Camera. Nessun parlamentare ha raggiunto il quorum dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche, richiesto dal regolamento al secondo ed al terzo scrutinio. Servirà dunque una nuova votazione, la terza. Il quorum rimarrà anche in questo nuovo scrutinio quello dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche.

17.15. Elezione Presidente Senato, al via la seconda votazione a Palazzo Madama. Pochi minuti dopo le 17, come programmato, è cominciata a Palazzo Madama la seconda votazione per eleggere il nuovo presidente del Senato della Repubblica. La prima votazione, in mattinata, si era chiusa con 312 schede bianche su 317 votanti. In base al regolamento, al secondo scrutinio, come nel primo, è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’assemblea, che è pari a 161.

17.15. Elezione Presidente Camera, ancora schede bianche a valanga. Nuova pioggia di schede bianche nell’Aula di Montecitorio durante lo spoglio delle schede per la seconda votazione per eleggere il presidente di Montecitorio. È quindi scontata la fumata nera.

17.10. Elezione Presidente Camera, terminata la seconda votazione. Nell’Aula della Camera è terminata la seconda votazione per eleggere il presidente dell’assemblea. Si procede dunque con il secondo spoglio, con le schede che vengono lette una ad una dal presidente provvisorio, il deputato Pd Roberto Giachetti. Per l’elezione di un nuovo Presidente per il secondo e terzo scrutinio il regolamento di Montecitorio prevede il raggiungimento di una maggioranza dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche. Facile prevedere però una larga maggioranza di schede bianche.

16.00. Elezione Presidenti Camere, Salvini critica M5S. Come Forza Italia e il suo leader Silvio Berlusconi anche l’alleato Matteo Salvini, segretario della Lega, critica duramente l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle,c he ha posto il veto sul senatore azzurro Paolo Romani. «Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro…», ha detto il leader leghista a metà giornata lasciando Palazzo Madama sul confronto per la presidenze delle camere. «È la mia posizione, che è la stessa di ieri e dei giorni scorsi».

 

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15.35. Elezione Presidente Camera, al via la seconda votazione a Montecitorio. Nell’Aula della Camera dei Deputati è cominciata la seconda votazione per eleggere il presidente. Come tutte le altre votazioni, e come pure al Senato, si vota a scrutinio segreto: ogni onorevole riceve una scheda e esprime il proprio voto nelle quattro cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento di Montecitorio prevede che un quorum abbassato ai due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche. Nella prima votazione su 620 deputati votanti le schede sono state ben 592. Molto probabilmente l’esito sarà simile anche con il secondo scrutinio. Tutte le formazioni politiche hanno dato indicazione di votare scheda bianca ad ogni votazione anche alla seconda votazione.

 

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15.35. Elezione Presidente Senato, il nodo del Pd per il terzo voto: Zanda, Bonino o scheda bianca. L’attenzione è concentrata soprattutto sulle scelte di Movimento 5 Stelle e centrodestra, che vantano complessivamente circa 5o0 deputati alla Camera e 250 al Senato, ma anche il Pd ha i suoi nodi da sciogliere. I Dem devono scegliere se  votare scheda bianca anche al terzo scrutinio o presentare un proprio candidato al Senato, come il Luigi Zanda, capogruppo uscente, o Emma Bonino, che si è presentata alle elezioni con la lista +Europa. Un’altra assemblea degli eletti del Pd è prevista domani mattina.

15.15. Elezione Presidente Senato, Berlusconi e Forza Italia: «Voteremo Romani». In una nota di Forza Italia conferma le voci sul voto per Paolo Romani: «In base agli accordi assunti tra i leader del centrodestra e confermati da ultimo ieri sera nella riunione dei capigruppo, il presidente Berlusconi e Forza Italia alla terza votazione al Senato confermano l’indicazione di voto del senatore Paolo Romani come candidato della coalizione di centrodestra».

15.05. Elezione Presidenti Camere, ancora impasse M5S-Fi: la situazione dopo il primo voto. Non è bastato il primo voto alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica per l’elezione dei Presidenti delle due assemblee per superare gli ostacoli che impediscono un’intesa tra Movimento 5 Stelle e centrodestra, partito e coalizione usciti rafforzati dalle Politiche del 4 marzo. Negli ultimi giorni sembrava vicino il raggiungimento di un accordo sulla seconda e terza carica dello Stato. Alla Camera dei deputati sarebbe stato eletto un rappresentante del M5S. Al Senato invece un esponente del centrodestra, con la Lega che avrebbe lasciato la presidenza di Palazzo Madama agli alleati di Forza Italia. Lo scenario possibile non si è ancora concretizzato perché pesa ancora un doppio veto del Movimento 5 Stelle: no al senatore Paolo Romani alla seconda carica dello Stato, no ad un incontro con Silvio Berlusconi. Ma l’ex premier e il suo partito non sono disposti a cedere.

In una riunione convocata a Palazzo Grazioli con lo stato maggiore di Forza Italia Berlusconi ha ribadito che il nome degli azzurri resta quello di Romani. Un messaggio diretto anche all’alleato Matteo Salvini. Fi dunque continuerà a votare scheda bianca anche nella seconda votazione e poi, se la situazione non dovesse sbloccasi dalla terza, voterà Romani. Una linea dura che costringe anche i leghisti ad uscire allo scoperto.

Intanto, sul no all’incontro con Berlusconi, il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha dichiarato: «Il centrodestra aveva indicato in Salvini il suo interlocutore con le altre forze politiche e noi con lui abbiamo parlato, come abbiamo parlato con Martina o Grasso. Nelle prossime ore non solo siamo disponibili ma stiamo attivando gli incontri con tutti i gruppi di nuovo. Adesso non c’è da fare un incontro solenne ma da sentirli e capire cosa vogliamo fare». E ancora: «Noi non vogliamo arrivare al punto in cui si debba arrivare allo scontro. E non dobbiamo mai dimenticare il metodo. Ora capiremo e la volontà popolare per questi signori vale qualcosa o no».

Intanto, il Pd resta alla finestra. Anche i Dem probabilmente scopriranno le loro carte domani, la seconda giornata di votazioni, quella decisiva per l’abbassamento dei quorum sia alla Camera che al Senato.

14.35. Elezione Presidenti Camera, a Montecitorio si riprende alle 15.30 e a Palazzo Madama alle 17. La seconda votazione per eleggere il presidente della Camera avrà inizio alle 15.30, come comunicato dal presidente provvisorio dell’assemblea, il deputato Pd Roberto Giachetti. Al Senato, invece, la nuova votazione è prevista per le 17.

Elezione Presidente Senato, risultato della prima votazione: 312 schede bianche

14.25. Elezione Presidente Senato, risultato della prima votazione: 312 schede bianche su 317. Questi il risultato dopo lo spoglio delle schede della prima votazione per l’Elezione del Presidente del Senato: presenti in Aula a Palazzo Madama 317 senatori, votanti 317, maggioranza 161, voti dispersi 5, schede bianche 312. «Proclamo il risultato della votazione. Poiché nessun senatore ha ottenuto la maggioranza indico una nuova votazione alle ore 17», ha detto il presidente provvisorio del Senato Giorgio Napolitano. La seduta è stata sospesa.

14.05. Elezione Presidente Senato, spoglio in corso dopo la prima votazione. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presidente provvisorio del Senato nella prima seduta, ha dichiarato chiusa la prima votazione per l’elezione del nuovo presidente dell’assemblea e ha dichiarato aperto lo spoglio delle schede.

 

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14.00. Elezione Presidenti Camere, salgono le quotazioni di Fico e Romani. Salgono in queste ore le quotazioni di Roberto Fico, deputato dell’ala ortodossa del Movimento 5 Stelle, come nuovo presidente della Camera e di Paolo Romani, senatore di Forza Italia, come nuovi presidenti delle Camere. La situazione resta comunque piuttosto incerta, visto che oggi tutti i gruppi parlamentari hanno deciso di votare scheda bianca per oggi. La giornata decisiva è quella di domani. Fi attraverso il capogruppo a Montecitorio Renato Brunetta ha parlato di un’intesa di tutto il centrodestra su Romani a partire dal terzo scrutinio. L’ex presidente della Vigilanza Rai Fico invece viene considerato in pole su Riccardo Fraccaro, deputato ritenuto molto vicino a Di Maio. Non resta che attendere le mosse del Pd.

 

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(Paolo Romani in aula del Senato. Credit: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

 

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Elezione Presidente Camera, risultato della prima votazione: 592 schede bianche

13.30. Elezione Presidente Camera, risultato della prima votazione: 592 schede bianche. Alla prima votazione alla Camera hanno partecipato 620 deputati. Le schede bianche sono state 592, mentre 18 quelle nulle. Hanno ricevuto voti i deputati Brunetta (2), Muroni (2), Stumpo (2), Bonafede (2), Ermini (1), Lupi (1), Tripiedi (1).

13.25. Elezione Presidente Camera, fumata nera per la prima votazione. Fumata nera nell’Aula della Camera dei Deputati alla prima votazione per eleggere il presidente dell’assemblea. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti, richiesta al primo scrutinio. Servirà una nuova votazione. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento abbassa il quorum ai due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche.

13.10. Elezione Presidente Camera, in corso lo spoglio della prima votazione. A Montecitorio è in corso lo spoglio delle schede della prima votazione. Come prevedibile c’è una preponderanza quasi assoluta di schede bianche, con qualche scheda nulla e qualche sparuto voto.

12.50. Elezione Presidenti Camere, vertice di Forza Italia a Palazzo Grazioli. Alle 13:30 a palazzo Grazioli è prevista una riunione tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore di Forza Italia per fare il punto sul nodo dell’elezione di Presidenti di Camera e Senato.

12.25. Elezione Presidente Senato, Forza Italia voterà Romani dal terzo scrutinio. Stando a quanto riferito dal capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati Renato Brunetta il partito di Silvio Berlusconi da domani, dal terzo scrutinio voterà Paolo Romani  insieme a Lega e Fratelli d’Italia. Si tratta di una soluzione sufficiente per avere la presidenza, anche senza intesa con il M5S.Il terzo scrutinio richiede la maggioranza assoluta dei voti dei senatori presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Se poi anche il terzo scrutinio non basta per l’elezione di un Presidente, si procede al ballottaggio fra i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Viene quindi eletto chi ha la maggioranza, anche relativa.

12.20. Elezione Presidenti Camere, il no del M5S ad un incontro con Berlusconi complica le trattative. Il no del Movimento 5 Stelle al senatore di Forza Italia Paolo Romani come presidente della Camera e ad un incontro con il leader Silvio Berlusconi sono i due elementi che più di ogni altro hanno complicato le trattative per un’intesa tra pentastellati e centrodestra. Il capogruppo di Fi a Montecitorio Renato Brunetta alla Rai ha dichiarato: «Il presidente Silvio Berlusconi ha preso più di 200 milioni di voti dal ’94 ad oggi. Il centrodestra ha tre leader riconosciuti, e non è possibile parlare solo con uno di questi, come vorrebbe imporre il Movimento 5 Stelle. Noi abbiamo detto che i presidenti di Camera e Senato devono essere figure di garanzia e devono essere scelti da tutti i leader. Se qualcuno non vuole sedersi con Berlusconi, poco male, andiamo avanti».

11.55. Elezione Presidenti Camere, anche la Lega vota scheda bianca. Non solo Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Forza Italia. Anche la Lega di Matteo Salvini è intenzionata a votare scheda bianca sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Si tratta di una scelta che conferma la fase di stallo delle trattative e che non è questa la giornata decisiva per l’elezione del Presidente della Camera e del Presidente del Senato.

11.45. Elezione Presidente Camera, con la prima votazione chiesta di maggioranza di 420 voti. Va ricordato che alla Camera dei Deputati per l’elezione del nuovo presidente viene inizialmente richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’assemblea, che è pari 420 voti su complessivi 630 seggi. Nel secondo scrutinio invece è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio in poi è serve la maggioranza assoluta dei voti. Considerando che tutti i principali partiti hanno dato indicazione ai propri parlamentari di votare scheda bianca alle prime votazioni, è facile prevedere che a Montecitorio si arriverà alla terza votazione. Come al Senato, la giornata decisiva potrebbe essere quella di domani.

11.35. Elezione Presidente Senato, prima votazione prevista dopo le 12. Si prevede inizio dopo le 12 per la prima votazione al Senato della Repubblica per la scelta del presidente dell’assemblea. Nel pomeriggio la seconda. A quanto pare sia a Montecitorio che a Palazzo Madama la stragrande maggioranza dei membri voteranno scheda bianca. La giornata decisiva potrebbe essere quella di domani.

11.20. Elezione Presidente Camera, al via la prima votazione a Montecitorio. Nell’Aula della Camera dei Deputati è iniziata la prima votazione per eleggere il presidente. La votazione è a scrutinio segreto e per schede: ciascun deputato riceve una scheda e esprime il proprio voto nelle quattro cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo. Nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti.

Elezione Presidente Camera, Giachetti ricorda Moro e la strage delle Fosse Ardeatine

11.15. Elezione Presidente Camera, Giachetti cita Pannella. Alla Camera dei Deputati il presidente provvisorio dell’assemblea Roberto Giachetti conclude il suo intervento in apertura della seduta con una citazione dello storico leader radicale Marco Pannella. «Dobbiamo essere pronti a testimoniare l’amore». «La conquista della democrazia passa anche in un abbraccio, passa per ogni persona e idea capace di cambiare il mondo, l’importante è osare, è accettare ogni sfida. Abbiamo il diritto e il dovere della partecipazione».

 

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(Foto: il presidente provvisorio della Camera Roberto Giachetti durante il suo intervento in Aula. Credit: ANSA / ETTORE FERRARI)

 

11.15. Elezione Presidente Camera, Giachetti ricorda Moro. Alla Camera dei Deputati durante l’intervento di Roberto Giachetti un lungo applauso di tutti gli onorevoli in piedi ha sottolineato il ricordo tenuto dal presidente provvisorio della Camera del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro. Ricordando il nuovo «scempio» fatto alla lapide che ricorda la strage di via Fani, Giachetti ha ammonito i responsabili. «Sappiano questi individui che quella storia non tornerà mai più», ha detto. Il deputato Pd ha anche ricordato l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Sul monumento imbrattato Giachetti ha detto: «Ancora una volta è stato profanato il monumento situato in Via Mario Fani. Agli autori di questo scempio oltraggioso, va la più ferma e dura condanna di quest’Aula. Sappiano, questi individui, che quella storia non tornerà mai più».

11.05. Elezione Presidente Camera, comincia la seduta a Montecitorio. Come programmato, alle 11.00, mezz’ora dopo il Senato, è iniziata la prima seduta della XVIII legislatura alla Camera dei Deputati. A presiedere provvisoriamente l’assemblea, come prevede il regolamento, è il più anziano tra i vicepresidenti della passata legislatura rieletti, quindi il deputato Pd Roberto Giachetti.

10.55. Elezione Presidenti Camere, Di Maio e l’intervento ai gruppi M5S su compattezza e coerenza. Stando a quanto trapletano dall’assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle sull’elezione dei Presidenti delle Camere il capo politico Luigi Di Maio ai colleghi avrebbe detto: «Siamo la forza del cambiamento. Sono orgoglioso della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l’integrità e la coerenza e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera».

10.50. Elezione Presidente Senato, Napolitano annuncia ufficialmente Segre senatrice a vita. Giorgio Napolitano, dopo il suo intervento a Palazzo Madama di apertura della XVIII legislatura, ha annunciato ufficialmente la nomina di Giuliana Segre a senatrice a vita. Tutti i senatori si sono alzati in piedi aplaudendo la neo parlamentare.

Elezione Presidente Senato, l’intervento di Napolitano

10.50. Elezione Presidente Senato, Napolitano: «I cittadini hanno sentito i partiti tradizionali lontani». L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento al Senato di apertura della XVIII legislatura non ha evitato riferimenti al voto del 4 marzo e alla scelta dell’elettorato. I comportamenti elettorali, ha detto il presidente provvisorio dell’assemblea di Palazzo Madama «hanno mostrato quanto poco avesse convinto l’auto-esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza». E poi: «Ha contato molto il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme».

 

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(Foto: l’Aula del Senato riunita per la votazione del nuovo Presidente. Credit: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

 

Altri passaggi dell’intervento: «Si è trattato di un voto che non solo ha travolto certezze e aspettative di forze politiche radicate da tempo nell’assetto istituzionale e di governo del Paese. Esso ha messo in questione tradizioni, visioni, sensibilità, che erano a lungo prevalse». «Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. La contestazione è scaturita da forti motivi sociali: disuguaglianze, ingiustizie, impoverimenti e arretramenti nella condizione di vasti ceti, comprendenti famiglie del popolo e della classe media. E in modo particolare ha pesato il senso di un cronico, intollerabile squilibrio tra Nord e Sud tale da generare una dilagante ribellione nelle regioni meridionali».

10.45. Elezione Presidente Senato, Napolitano: «La Legislatura nasce da ampia partecipazione». Nel suo intervento ad inizio seduta al Senato il presidente provvisorio dell’assemblea Giorgio Napolitano, il più anziano tra i senatori, ha affermato: «Questa XVIII legislatura nasce da un’ampia e appassionata partecipazione elettorale. Nostro punto di riferimento non possono dunque essere oggi che le espressioni della volontà popolare quali ne sono chiaramente scaturite». E ancora: «Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte».

 

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(Matteo Renzi in aula al Senato. Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

 

10.45. Elezioni Presidenti Camere, inizia la XVIII legislatura. Quando l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano ha dichiarato aperta la prima seduta del Senato è di fatto iniziata la XVIII legislatura della Repubblica Italiana.

10.30. Elezione Presidente Senato, comincia la seduta a Palazzo Madama. Come programmato, alle 10.30 è cominciata la prima seduta del Senato della Repubblica della XVIII legislatura. A presiedere l’assemblea è, come prevede il regolamento, il senatore più anziano, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Elezione Presidenti Camere, nessun accordo tra M5S e centrodestra

10.25. Elezione Presidenti Camere, totonomi. Il fallimento delle trattative non ha interrotto il totonomi sui possibili nuovi Presidenti delle Camere. L’ipotesi più concreta resta quella della Presidenza della Camera affidata al M5S e della Presidenza del Senato affidata ad un esponente del centrodestra. Per qunto riguarda Montecitorio circolano i nomi di Roberto Fico, esponente dell’ala ortodossa del Movimento, di Riccardo Fraccaro, ritenuto vicino al capo politico Luigi Di Maio, e del giornalista Emilio Carelli. Per quanto riguarda invece Palazzo Madama si fanno i nomi del berlusconiano Paolo Romani, non gradito al Movimento 5 Stelle, e di Annamaria Bernini e di Maria Elisabetta Alberti Casellati, anche loro elette nelle liste di Forza Italia. Il Pd per ora resta alla finestra.

10.15. Elezione Presidenti Camere, trattative senza esito dopo il veto su Romani. La decisione di Movimento 5 Stelle, Pd e centrodestra di votare scheda bianca alle prime votazioni sia alla Camera e al Senato nasce dal fallimento di ogni tentativo di intesa per arrivare a nomi condivisi. Negli ultimi giorni sembrava possibile un accordo tra M5S e Lega, con una delle due Camere da assegnare ai pentastellati e l’altra alla coalizione di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Il veto del Movimento sul senatore di Paolo Romani, che Fi vorrebbe alla presidenza del Senato, ha complicato le trattative.

 

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(Paolo Romani e Umberto Bossi nell’aula del Senato. Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

 

10.05. Elezione Presidenti Camere, prima giornata di schede bianche. Si prevede una giornata con votazioni ricche di schede bianche, senza indicazioni da parte dei principali partiti. Nel corso dell’assemblea dei parlamentari del Pd che sono stati aggiornati dal reggente Maurizio Martina sullo stato delle trattative per le presidenze di Senato e Camera, è stata data indicazione di scheda bianca sia per Montecitorio che per Palazzo Madama. È la stessa indicazione data ai colleghe dai due capigruppo del M5S Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Il Movimento voterà scheda bianca nei primi due scrutini. Scheda bianca anche per Forza Italia.

10.00. Elezione Presidente Camera, seduta alle 11.00. La prima riunione dei membri della Camera dei Deputati a Montecitorio dopo le Elezioni Politiche del 4 marzo è programmata per le 11.00.

10.00. Elezione Presidente Senato, seduta alle 10.30. L’inizio della prima riunione dei membri del Senato della Repubblica a Palazzo Madama a 19 giorni dal voto è programmata per le 10.30.

Come si eleggono i Presidenti delle Camere

Le votazioni per l’elezione dei presidenti della Camera e del Senato possono durare uno o più giorni. Sia a Montecitorio che a Palazzo Madama si vota a scrutinio segreto.

Per quanto riguarda la Camera dei Deputati inizialmente viene richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’assemblea. Servono quindi 420 voti su complessivi 630 seggi. Nel secondo scrutinio invece è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio in poi è sufficiente invece la maggioranza assoluta dei voti.

Per quanto concerne il Senato della Repubblica nel primo e secondo scrutinio è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell’assemblea, che è pari a 161. Se anche con la seconda votazione nessuno dei senatori raggiunge la maggioranza, si procede, il giorno successivo, ad un terzo scrutinio che richiede la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Se poi anche il terzo scrutinio non basta per l’elezione di un Presidente, nello stesso giorno si procede al ballottaggio fra i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Viene quindi eletto chi ha la maggioranza, anche relativa. A parità di voti con il ballottaggio viene eletto il più anziano. Anche nel terzo scrutinio in caso di parità di voti entra al ballottaggio il senatore più anziano.

(Foto: ANSA / ETTORE FERRARI)

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