Salvini (e ripetiamo Salvini) dice che c’è bisogno di un’ora di educazione social alle elementari

Bisognerebbe farla anche ai più adulti, però. Magari meglio se politici

03/03/2021 di Gianmichele Laino

Prima lezione della settimana: mai mettere alla gogna una persona sfruttando la propria community di followers. Seconda lezione: evitare lo shitstorm nei confronti di minori. Terza lezione: impedire ai propri amici di accanirsi nei confronti delle donne. Immaginiamo che questi argomenti farebbero tutti parte di un programma didattico di educazione social alle scuole elementari. Fa quasi strano che a proporlo sia il senatore della Lega Matteo Salvini. Ricordiamo soltanto una cosa: il suo sistema di comunicazione – e non è un soprannome, ma un nome sdoganato dagli stessi ideatori – viene chiamato “La Bestia”.

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Educazione social nelle scuole, la proposta di Matteo Salvini

Nella giornata di oggi, Matteo Salvini è intervenuto nella Sala Caduti di Nassyria del Senato per parlare della proposta di legge contro l’incitazione all’autolesionismo, in compagnia dell’altro parlamentare leghista Simone Pillon. Si tratta di una proposta che mira a punire chi, in qualche modo, incita le persone – soprattutto se minorenni – a compiere atti di violenza contro la propria persona. Non propriamente una novità nel quadro normativo, ma comunque una battaglia che può essere considerata bipartisan e condivisibile. Sicuramente, questa proposta di legge ha preso spunto anche da alcuni comportamenti dei minori sui social network, a partire dal caso della morte di una bambina di 10 anni di Palermo che stava registrando un video con il proprio cellulare, forse da pubblicare su TikTok.

Matteo Salvini – e ce lo ha detto da papà -, prima di entrare nel merito della questione, nel corso della conferenza stampa ha proposto, oltre all’ora di educazione civica, anche un’ora di educazione social, a partire dalle scuole elementari: «Un’ora di educazione social contro i pericoli della rete, a patire dalle scuole elementari – ha chiesto il leader della Lega -: perché soprattutto con le chiusure i bambini sono chiusi in casa spesso da soli con telefonino. Visto che ormai è una battaglia persa quella di togliere i cellulari ai più piccoli, almeno spieghiamo loro le cose di cui bisogna aver paura e su cui bisogna drizzare le antenne».

Già, è importante. Ben vengano dieci, cento lezioni di educazione social (ma più in generale, di educazione digitale). Ma non solo nelle scuole elementari. Anche tra i banchi delle superiori, anche nelle case degli italiani, persino nelle sedi di partito o nelle aule delle istituzioni, compreso il Senato, compresi gli scranni della Lega, compreso il seggio di Salvini.

Foto IPP/Paolo Lazzeroni Siena

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