Salvini dice che è «vergognoso leggere sui social persone che augurano il peggio a Berlusconi»

Tutto benissimo: ma troppo spesso abbiamo assistito al processo inverso

04/09/2020 di Gianmichele Laino

Matteo Salvini ha scritto una cosa condivisibile: «Vergognoso leggere sui social persone (più o meno famose) che augurano il peggio a Berlusconi. Forza e in bocca al lupo, Silvio, alla rabbia e all’odio rispondiamo col sorriso». Lo ha fatto sul proprio account Twitter, riferendosi alle vicissitudini che stanno colpendo, in queste ore, Silvio Berlusconi positivo al coronavirus e ricoverato al San Raffaele.

LEGGI ANCHE > Tommaso Labate spiega che Berlusconi presenta tracce di polmonite bilaterale

Salvini su commenti a Berlusconi, il tweet

La rete, immediatamente, ha fatto il suo solito corso: battute, ironia e – talvolta – veri e propri auguri di morte nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. Una prassi che va totalmente stigmatizzata, perché non è possibile utilizzare i social network in questo modo. Per questo, Matteo Salvini ha pronunciato delle parole corrette, condannando il cinismo di tutti quelli che, più o meno pubblicamente, si esprimono in questo modo nei confronti di Silvio Berlusconi. 

Il problema è che, da questo punto di vista, occorrerebbe essere coerenti e fare esattamente ciò che si dice. Per troppo tempo gli account social di Matteo Salvini hanno ammiccato all’insulto facile sui social network: non è un caso che diversi post, tweet, commenti del leader della Lega siano spesso sfociati in veri e propri attacchi alla persona portati avanti da una miriade di account che possono annoverarsi tra i followers virtuali dell’ex ministro dell’Interno.

Salvini su commenti a Berlusconi: ma la prassi purtroppo è molto diffusa

Si pensi, ad esempio, a quanto accaduto con Carola Rackete o con tutti i manifestanti (e soprattutto le manifestanti) che durante le sue campagne elettorali lo hanno spesso contestato: il leader della Lega utilizzava le loro foto o i loro video, scriveva un copy a tema e i suoi followers (magari quegli stessi che adesso stanno augurando la morte a Berlusconi) ci andavano pesante con insulti e accuse.

Chissà dunque se la vicenda di Silvio Berlusconi non avrà insegnato qualcosa. E, da questo momento in poi, l’utilizzo dei social network da parte dello staff del leader della Lega possa essere finalmente più responsabile.

Share this article