L’ad della RAI che se la prende con Ghali senza citare Ghali
Mara Venier, a Domenica In, ha letto un breve comunicato per ribadire come la televisione pubblica sia dalla parte di Israele
12/02/2024 di Enzo Boldi
Da anni, praticamente da sempre, il Festival di Sanremo non è solamente un concorso per eleggere la miglior canzone italiana. Da tempo, infatti, il palco del Teatro Ariston è un luogo in cui – non solo con le note e gli spartiti – si lanciano e si rilanciano messaggi. Anche a sfondo sociale. Questo, però, ha sempre portato a polemiche e interventi dall’alto (vedi il caso Fedez e la foto del viceministro Galeazzo Bignami vestito da nazista nel 2023, anche se ci si trovava a bordo di una nave da crociera), come accaduto ieri in occasione di Domenica In, quando Mara Venier ha letto una breve nota – firmata dall’amministratore delegato della RAI, Roberto Sergio – su quanto dichiarato poco prima da Ghali. Il tema, ovviamente, è Israele-Gaza.
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Nel comunicato letto dalla conduttrice, non c’è un riferimento esplicito (almeno a parole) al cantante – che ha chiuso la classifica al 4° posto -, ma appare evidente che quelle parole siano rivolte proprio a Ghali che poco prima era stato intervistato da Mara Venier e aveva partecipato a un dibattito sul messaggio a difesa del popolo palestinese, con riferimento alle proteste dell’ambasciatore israeliano a Roma.
Ghali “non avrei dovuto utilizzare questo palco per dire stop al genocidio? E per cosa lo devo utilizzare…parlo di questo da quando sono bambino…la gente ha sempre più paura di perdere qualcosa se dice viva la pace, è assurdo”
standing ovation#Ghali #DomenicaIn #Sanremo2024 pic.twitter.com/ytaKtpweMk— Sirio (@siriomerenda) February 11, 2024
«Mi dispiace tanto che (l’ambasciatore, ndr) abbia risposto in questa modo. C’erano tante cose da dire, in realtà. E per cosa devo usare questo palco? Io sono un musicista ancora prima di essere su questo palco. Ho sempre parlato di questo da quando sono bambino. Sono uno di quelli “nati grazie a internet”, quindi internet può documentare che da quando sono bambino, da quando ho fatto le mie prime canzoni, che parlo di quello che sta succedendo. Perché non è del 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po’. E la gente ha sempre più paura e il fatto che lui dica così non va bene perché continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire “stop alla guerra” e “stop al genocidio”. Siamo in un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono “viva la pace”. È assurdo, non deve succedere questo».
Domenica IN, l’intervento dell’ad Sergio sulle parole di Ghali
Poco dopo queste parole di Ghali in risposta all’ambasciatore israeliano in Italia, l’amministratore delegato della RAI Roberto Sergio ha inviato un breve comunicato in cui, in pratica, si è dissociato (e con lui l’intera azienda pubblica) da queste parole e da altre pronunciate nel corso delle cinque serate del Festival. Ma lo ha fatto non facendo mai il nome del cantante.
La fine del servizio pubblico.
Mai livelli così bassi.
Una vergogna senza precedenti. #DomenicaIn #stopalgenocidio pic.twitter.com/GJ6WEk5Ce4— Anna Cardinale #facciamorete (@cardinale_anna) February 11, 2024
«Ogni giorno, i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas. Oltre a ricordare la strage di bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta».
Roberto Sergio, nel comunicato letto a Domenica In, fa riferimento a “un artista”, ma non fa il nome. Ma dal palco dell’Ariston non solo Ghali, ma anche – per esempio – Dargen D’Amico hanno parlato di quel che sta accadendo oggi a Gaza e di ciò che continua ad accadere da tempo immemore.