Nell’Italia dei 3600 contagi in 24 ore è assurdo twittare #DittaturaSanitaria

Oggi, l'hashtag è stato tra i trend del social network

07/10/2020 di Gianmichele Laino

Il bollettino giornaliero del coronavirus gira veloce il suo pallottoliere. Oggi si è assistito a un incremento, rispetto alla giornata di ieri, di 3600 contagi. Un ritmo di mille in più rispetto all’aumento fatto registrare ieri. Una situazione molto complessa, che porta il nostro Paese verso uno scenario delicatissimo, da seconda ondata. Per questo motivo, oggi, il governo ha preso delle decisioni necessarie, prolungando fino al 31 gennaio 2021 lo stato d’emergenza e dando alcune indicazioni sul prossimo dpcm, introducendo – tra le altre cose – l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso (tranne nella propria abitazione).

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Dittatura Sanitaria, l’hashtag che è andato per la maggiore oggi su Twitter

Eppure, nonostante una situazione molto delicata dal punti di vista epidemiologico, condita anche da alcuni dettagli piuttosto complessi come l’aumento dei focolai nelle scuole italiane, per non parlare dei mini-cluster che si vengono a creare tra gli operatori sanitari (l’ultimo, in ordine di tempo, ad Aprilia), oggi l’hashtag più utilizzato su Twitter è stato quello che segnala l’Italia in una condizione di presunta ‘dittatura sanitaria’.

Vero è che la vitalità è stata aiutata anche da molti account che utilizzavano quell’hashtag per prendere in giro tutti gli utenti dei social network che credevano davvero di trovarsi di fronte a uno stato dispotico che impone l’utilizzo delle mascherine per una sorta di sadismo e per una tendenza al controllo e al bavaglio del cittadino medio. Ma è pur vero che diversi esponenti del mondo delle istituzioni hanno utilizzato il termine dittatura sanitaria. Si pensi, ad esempio, al consigliere regionale del Lazio Barillari (che ha anche citato Orwell), si pensi all’intervento che ieri alla Camera è stato portato avanti dal deputato Vittorio Sgarbi che ha addirittura parlato di fascismo.

Con che coraggio usiamo l’hashtag #DittaturaSanitaria

Può essere, insomma, che in un’Italia che vede il contagio allargarsi a macchia d’olio, che vede una squadra di governo in ogni caso pronta ad attuare delle contromisure (che cercano anche una sorta di equilibrio con la sostenibilità del quadro economico del Paese), il pensiero dominante o quello che emerge dai social network sempre pronti ad amplificare esempi non propriamente positivi sia quello di parlare di dittatura sanitaria e di repressione? Oggi ci sono 3600 famiglie in più che sono entrate nel tunnel della positività: amici, parenti, congiunti delle persone che oggi hanno scoperto di avere il coronavirus attraverseranno momenti quantomeno preoccupanti. Non è il caso di peggiorare ulteriormente le cose con un utilizzo delirante dei social network.

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