L’emendamento Costa sul diritto all’oblio entra nella riforma sulla giustizia: e il diritto di cronaca?

Il deputato di Azione ha chiesto che entri nella discussione il tema di eliminare il nome di una persona coinvolta in un processo se dovesse subentrare archiviazione o assoluzione

02/08/2021 di Gianmichele Laino

Il tema della riforma della giustizia, preparata dal guardasigilli Marta Cartabia, arriva a toccare prepotentemente anche il tema più vasto del diritto di cronaca. Lo fa grazie a un emendamento, uno dei pochissimi che saranno ammessi nel dibattito in Aula sul pacchetto già approvato in consiglio dei ministri, che fa tornare al centro del dibattito la tematica del diritto all’oblio, ovvero alla cancellazione e alla deindicizzazione dei nomi delle persone che risultano assolte o archiviate nell’ambito di un iter processuale effettivamente in corso. L’emendamento è stato presentato dal deputato di Azione Enrico Costa.

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Emendamento diritto all’oblio, cosa succederà alla riforma della giustizia

Secondo l’emendamento: «occorre prevedere che il decreto di archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione costituiscano titolo per l’emissione di un provvedimento di deindicizzazione che, nel rispetto della normativa europea in materia di dati personali, garantisca in modo definitivo il diritto all’oblio degli indagati o degli imputati». Un contenuto, dunque, in linea con la normativa sul diritto all’oblio a livello comunitario, ma che adesso introduce – anche nell’ordinamento italiano – un insieme di azioni molto chiaro da cui partire e che dovranno essere per forza prese in considerazione dalle testate giornalistiche.

Al momento, di fatto, nelle redazioni continuano ad arrivare richieste di diritto all’oblio, in virtù della normativa europea di riferimento. O meglio, al combinato disposto degli artt. 7 e 11 del D.Lgs. 196/2003 (Legge Privacy) e dall’art. 17 del Regolamento UE 679/2016. L’idea, adesso, è di offrire uno spiraglio legislativo concreto per fare in modo di rendere automatico il diritto all’oblio nei casi sopra indicati (archiviazione, non luogo a procedere e archiviazione). In questo modo, l’iter processuale potrà essere sicuramente citato e riportato all’interno degli articoli di giornale, ma i nomi delle persone che possono rientrare in questa fattispecie andranno eliminati.

Come si farà, quindi, a mantenere in contatto il diritto di cronaca, la verità storica e questa nuova fattispecie del diritto? La Federazione Nazionale della Stampa Italiana nutre più di una perplessità. Il presidente Raffaele Lorusso ha dichiarato: «Una soluzione non può essere trovata con un emendamento, ma in una riforma più organica, perché altrimenti così si dà l’impressione di una forzatura. Il governo e il Parlamento avrebbero dovuto trovare il tempo per occuparsi del diritto di cronaca e della libertà d’espressione, del carcere su cui la Consulta ha detto che è tempo di decidere, nonché delle querele temerarie ferme da due anni al Senato. Ma tutto questo, lo ripeto, non può ridursi a un emendamento».

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