Le ultime ore di Roberto Baldoni come direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

Cosa ha spinto Baldoni a dimettersi? Non lo sappiamo con precisione, per il momento. Quello che sappiamo è come ha svolto il suo ruolo a partire dal 2021 e di cosa si è occupata l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale in questi anni

08/03/2023 di Giordana Battisti

Roberto Baldoni ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (ACN) a partire da quando l’agenzia venne creata, nel 2021, fino a lunedì sera, quando ha deciso di dimettersi. Baldoni non ha spiegato quali sono le ragioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione ma alcuni giornali, tra cui Repubblica, hanno scritto che ci sarebbero alcune divergenze tra l’ormai ex direttore dell’ACN e il governo in carica. Anche Wired ha scritto di «un passo indietro per una rottura con il governo»: Baldoni avrebbe deciso di dimettersi a causa di queste crescenti contrasti prima di essere sostituito da un’altra figura con una decisione del governo stesso.

L’ACN si occupa di implementare la strategia nazionale di cybersicurezza, di «garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica per lo sviluppo digitale del Paese» ed era stata creata anche per fronteggiare l’aumento degli attacchi hacker e dei reati informatici rivolti a istituzioni e aziende. Si tratta quindi di un ruolo molto rilevante per la sicurezza del Paese in ambito informatico e per ora non ci sono notizie certe su chi succederà a Baldoni. È rimasta in carica la vice direttrice generale, Nunzia Ciardi.

LEGGI ANCHEIl caso del documento di ACN “firmato” Accenture

Chi è Roberto Baldoni?

Dal 2002 Baldoni è professore ordinario di Informatica presso l’Università “La Sapienza” di Roma dove ha fondato nel 2011 e diretto fino al 2017 il primo centro di ricerca in Italia sulla cyber intelligence e la sicurezza informatica. Ad agosto del 2021 Baldoni è stato nominato direttore generale dell’ACN dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi e ha assunto la carica a partire da settembre del 2021. Da gennaio del 2018 ad agosto del 2021 è stato vice direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) per sviluppare l’architettura nazionale di cybersecurity e coordinare le azioni di mitigazione degli attacchi informatici che mettono potenzialmente a rischio la sicurezza nazionale. Durante questi anni Baldoni è stato anche il punto di riferimento dell’Unione europea per l’attuazione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (NIS) e ha collaborato anche con la NATO per questioni correlate sia politica sia alla cybersicurezza.

Di cosa si è occupato Baldoni in questi anni?

L’ACN è articolata in diversi gruppi di lavoro che svolgono attività sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Tra gli interventi più rilevanti degli ultimi anni per il nostro Paese c’è il passaggio di consegne tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e ACN per la qualificazione dei servizi cloud per la Pubblica Amministrazione che a partire dal 19 gennaio del 2023 è diventata di competenza dell’ACN. Nel 2022 l’ACN ha redatto la Strategia Nazionale di Cybersicurezza, cioè un piano che contiene delle misure volte a rendere il Paese più sicuro e resiliente e che mira al raggiungimento di molti obiettivi entro il 2o26. Tra le “sfide da affrontare” indicate dall’ACN c’è il contrasto della disinformazione online durante le campagne elettorali e le elezioni oppure in situazioni di crisi internazionale. Baldoni, infatti, ha ricoperto il ruolo di direttore dell’ACN durante un momento storico complesso per la sicurezza informatica internazionale segnato soprattutto dalla guerra in Ucraina, che spesso viene definita “guerra ibrida”. In occasione delle elezioni che si sono svolte in Italia lo scorso 25 settembre Baldoni aveva detto di aver istituito una “war room” con l’obiettivo di lavorare sulla messa in sicurezza delle principali infrastrutture digitali e quindi per prevenire eventuali attacchi informatici.

Share this article