Il digiuno per Salvini è una sorta di vinci Salvini (con buona pace dei vostri dati personali)

20/01/2020 di Redazione

Ricordate il Vinci Salvini? Si trattò di una iniziativa datata per la prima volta 2018, alla vigilia delle elezioni politiche del 4 marzo di due anni fa. In quella circostanza, Matteo Salvini e la Lega lanciarono una sorta di concorso a premi (dove il premio, in realtà, era del tempo speso con il leader del Carroccio) rivolto soprattutto agli elettori della Lega. L’iniziativa venne replicata nuovamente anche in occasione delle elezioni europee del 26 maggio 2019. Oggi, in piccolo e in vista delle elezioni regionali cruciali dell’Emilia-Romagna e della Calabria, il concorso è stato riproposto con una chiave diversa. Si chiamerà, infatti, digiuno per Salvini.

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Digiuno per Salvini, l’obiettivo della sottoscrizione

Un portale è pronto a raccogliere le sottoscrizioni degli elettori della Lega, con il nobile intento di supportare Matteo Salvini – in una maniera quasi quaresimale – in vista del probabile processo sul caso della nave Gregoretti, dopo il voto positivo della giunta per le autorizzazioni del Senato alla richiesta di autorizzazione a procedere da parte del tribunale dei Ministri.

Digiuno per Salvini, cosa succede dopo la firma

Dove sta la similitudine, dunque, se non si vince nulla? Ovviamente, nella gestione dei dati personali degli utenti. Sottoscrivendo l’appello, infatti, si cede il proprio consenso anche per altri tipi di finalità nell’impiego dei dati personali. Come si afferma nell’informativa, infatti:

L’associazione, previo Suo consenso, Le invierà messaggi di raccolta fondi con strumenti automatizzati (sms, email, mms, fax, autorisponditori, messaggistica sui social network on line). Tutti i dati comunicati dal soggetto interessato ovvero altrimenti acquisiti nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti per il perseguimento di scopi determinati e legittimi individuati dallo Statuto e dai Regolamenti dell’associazione LEGA PER SALVINI PREMIER, sono trattati per:

  • l’inserimento nelle anagrafiche e database dell’associazione;
  • l’invio di materiale illustrativo, di aggiornamento sulle novità, iniziative e attività dell’associazione (materiale informativo e comunicazioni di promozione elettorale e politica, informazioni su manifestazioni, incontri, assemblee, dibattiti, conferenze, convegni e simili, vendita di gadget, pubblicazioni o altro, attraverso l’invio di posta tradizionale, posta elettronica, sms, mms o attraverso contatti telefonici);
  • l’elaborazione di statistiche per promuovere lo sviluppo e le attività dell’associazione;
  • assolvere a specifiche richieste da parte dell’interessato.

Un modo per contarsi, insomma, e per dare una ulteriore spallata all’elettorato in vista delle prossime elezioni. Una campagna elettorale permanente, quindi, che può sfruttare questo sistema per la profilazione dell’elettorato e per fare in modo che quest’ultimo possa essere raggiunto in maniera efficace dai messaggi firmati dalla Lega.

Non tutti, però, hanno sottoscritto l’appello digiuno per Salvini con l’obiettivo di sostenere il candidato leghista. Qualcuno ha anche fatto la cosiddetta trollata. Le sottoscrizioni sono pubbliche e dall’elenco si può evincere come qualcuno abbia utilizzato un nickname, diciamo così, di fantasia:

FOTO dal sito digiunopersalvini.it

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