La scuola digitale all’estero: gli esempi virtuosi

Se in Italia ci si muove ancora tra l'utilizzo di piattaforme straniere (come è stato per la DAD e la DDI), in Europa c'è chi ha avviato da tempo la gestione del comparto scuola con il digitale

02/01/2023 di Redazione

Il tema della digitalizzazione della Scuola è stato spesso dibattuto in Italia. Fin dai tempi del governo Renzi, con la cosiddetta “Buona Scuola“, che aveva messo in programma un lungo progetto che fondava le sue basi sulla connettività e la possibilità di accesso alla rete internet per tutti. Ma quel piano si è scontrato con la realtà e le evidenze sul malfunzionamento del sistema si sono palesate con l’arrivo della pandemia e l’inizio della fase di DAD (Didattica a distanza). Un Paese che si è rivelato impreparato e che si è dovuto poggiare – a livello tecnico – su strumenti tecnologici prodotti da aziende private. Un qualcosa che altri Paesi europei sono riusciti a superare, usando piattaforme in house.

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Rispetto a qualche anno fa, l’Italia ha fatto dei piccoli (piccolissimi) passi per quel che riguarda la digitalizzazione, sia per quel che riguarda l’economia che la società (compresa la Scuola). Al momento, secondo l’ultimo rapporto DESI Digital Economy and Society Index –, il nostro Paese è al 18esimo posto (per quel che concerne l’utilizzo delle tecnologie digitali (su più ambiti) e le annesse competenze in Europa. Non un risultato esaltante visto che ci sono degli esempi virtuosi che, anche su larga scala, potrebbero essere riproposti anche nel Bel Paese. Prima, però, servirebbe un investimento forte e concreto per fornire a tutti i cittadini la possibilità di accedere a dispositivi e connessioni che renda il diritto alla connettività un qualcosa di uguale per tutti.

Digitalizzazione Scuola, gli esempi virtuosi in Europa

In un nostro approfondimento sulla DAD, avevamo già indicato le scelte virtuose di molti Paesi dell’area UE che avevano scelto (almeno in corso d’opera) di non affidarsi alle aziende Big Tech per le piattaforme online utili alla didattica a distanza. Insomma, in altri Paesi c’è stata un’attenzione alla digitalizzazione scuola superiore rispetto all’Italia. Abbiamo raccontato della decisione della Francia di dire no a Microsoft dando vita e alimentando una propria piattaforma nazionale. Così come Portogallo e Germania.

I casi Estonia e Finlandia

Ma in quel caso si parlava esclusivamente di didattica a distanza. A livello di Digitalizzazione scuola, qual è la situazione fuori dai confini italiani? Un esempio fulgido (sicuramente più semplice visto il numero limitato di abitanti, che supera di poco il milione e 300 persone) arriva da un Paese baltico: l’Estonia. Lì è altissimo il livello di copertura di linea telefonica e internet (siamo vicini al 99%) e praticamente tutto si può svolgere online. E da qui anche la scuola. Perché oltre agli strumenti per interagire con la Pubblica Amministrazione, le nuove tecnologie vengono regolarmente insegnate nelle scuole. E non a livello base, ma approfondito.

E sempre dal Nord Europa arriva la gestione del tandem scuola e digitalizzazione diventata esempio (ma seguita da pochi). Parliamo della Finlandia che, da anni, ha deciso di dare una svolta digitale a tantissimi comparti pubblici. E, ovviamente, in tutto ciò rientra anche la scuola e l’insegnamento. Da anni, infatti, la formazione si basa sulle nuove tecnologie, come spiegato (nel 2019) dall’ambasciatrice finlandese in Italia Pia Rantala-Engberg: «Nel nostro sistema alla capacità di leggere e scrivere si affianca un’alfabetizzazione digitale di prim’ordine. Non solo: c’è garanzia di uguaglianza e di inclusione. Ma, lo sottolineo, abbiamo tante, tantissime sfide ancora da vincere».

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