Per la prima volta, Di Maio parla di «tensione sociale palpabile» facendo appello alla Lega
13/05/2019 di Gianmichele Laino
Ora Luigi Di Maio sembra aver paura. Ha capito che quanto fatto, anche a causa del suo principale alleato di governo, può portare a un punto di rottura dal quale non si torna più indietro. E per la prima volta usa l’espressione «tensione sociale». Un concetto nuovo nel vocabolario del leader del Movimento 5 Stelle, la cui espressione è stata resa necessaria da quanto accaduto all’università La Sapienza di Roma.
Di Maio ha paura delle tensioni sociali
All’interno dell’ateneo c’era Mimmo Lucano, il sindaco di Riace che andrà a processo tra qualche settimana per la gestione dell’immigrazione all’interno del suo comune. Fuori c’era una folla immensa di antifascisti per contrastare il gruppo di militanti di Forza Nuova che avevano annunciato la loro contrarietà all’iniziativa.
Luigi Di Maio è rimasto impressionato dalle camionette della polizia all’università di Roma, un evento – dice – che in maniera così massiccia non si verificava da tempo. «Alla Sapienza oggi sono tornate le camionette delle Forze dell’Ordine come non accadeva da tempo – scrive Di Maio sui social network -. C’è una tensione sociale palpabile, non solo a Roma, come non si avvertiva da anni. Sequestri di telefonini, persone segnalate, striscioni ritirati. Nelle piazze è tornata una divisione tra estremismi che non credo faccia bene a nessuno, soprattutto al nostro Paese, alle nostre famiglie, ai nostri interessi economici e culturali».
L’appello alla Lega
L’elenco delle azioni che, secondo Di Maio, rappresentano questa nuova tensione sociale riguardano anche episodi che hanno visto protagonista la Lega di Matteo Salvini (il sequestro dei cellulari, ad esempio, ma anche il ritiro degli striscioni dai balconi). Il vicepremier del Movimento 5 Stelle cerca di buttare acqua sul fuoco, promuovendosi come paciere delle tensioni sociali. Per questo motivo, si è rivolto direttamente all’avversario di governo: «Aspettiamo una risposta su tutto questo da parte della Lega. Basta slogan, basta polemiche, noi vogliamo lavorare».
[FOTO: Giornalettismo]