Per Travaglio, l’uscita di Di Battista è suicida: «Poteva festeggiare la vittoria del Sì, invece di fare gnè gnè»
L'editoriale del direttore del Fatto Quotidiano
24/09/2020 di Redazione
La luna di miele era finita da un po’. Ed è molto semplice passare da autore di documentari a bersaglio della critica. Va in scena l’ennesimo capitolo di questi giorni della saga Travaglio contro Di Battista, questa volta a causa dell’analisi che l’ex parlamentare del M5S ha fatto sull’esito della tornata elettorale che ha accorpato regionali e il referendum sul taglio dei parlamentari. Mentre la vittoria del Sì con quasi il 70% delle preferenze è stata considerata un successo personale del Movimento, l’esito delle regionali è stato deludente. Per questo motivo, per Marco Travaglio, «Di Battista frigna», lanciando strali contro i pentastellati.
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Per Travaglio Di Battista frigna sull’analisi sul voto delle regionali
Questo aveva portato Di Battista a esprimersi con toni piuttosto solenni nei confronti del Movimento da cui è sempre più separato in casa. «È la peggiore sconfitta di sempre» – aveva tuonato all’indomani degli scrutini, scorporando evidentemente l’esito del referendum da quello delle regionali e considerando che il primo aveva ottenuto un consenso così vasto anche grazie al concorso di altre forze politiche.
Ma Marco Travaglio, nel suo editoriale del 24 settembre, ha rimproverato l’ex parlamentare che – per il Fatto Quotidiano – aveva realizzato anche dei reportage dall’estero. Secondo il direttore della testata avrebbe dovuto quantomeno esultare per l’esito del referendum, anche considerando che il M5S ha sempre perso le elezioni regionali, sia nel 2013 quando entrò a sorpresa in parlamento con un vastissimo consenso, sia nel 2018 quando addirittura fu scelto come primo partito.
Travaglio contro Di Battista afferma che non si è speso abbastanza per il Sì
Secondo Travaglio l’uscita di Di Battista «che frigna per la più grande sconfitta di sempre del M5S è suicida sia nei tempi, sia nei contenuti». Sempre il giornalista afferma che è sbagliato criticare il M5S da parte di Di Battista perché bisognava festeggiare la vittoria del sì al referendum che, invece, è una delle più grandi battaglie portate a casa dai pentastellati «anziché fare gnè gnè a Di Maio e agli altri che, a differenza di Dibba, si sono spesi nella campagna del Sì».