Nedved spiega che Demiral, con il suo appoggio a Erdogan, «non ha violato il codice etico»

24/10/2019 di Enzo Boldi

Nessuna condanna perché, secondo lui, non c’è stata alcuna violazione del codice etico. Così Pavel Nedved risponde a chi gli chiede se la Juventus avesse intenzione di prendere provvedimenti nei confronti del difensore turco Merih Demiral, dopo quei post social a favore dell’offensiva in Siria e il saluto militare dedicato al presidente Recep Tayyip Erdogan. Il vicepresidente bianconero, dunque, considera chiusa la vicenda per quel che riguarda il club, in attesa di eventuali decisioni da parte della Uefa e della Fifa.

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«Ho parlato con Demiral, per capire il pensiero del ragazzo su quel gesto – ha detto Pavel Nedved rispondendo a una domanda posta da un azionista bianconero nel corso dell’Assemblea del club che si è tenuta questa mattina a Torino -. Ognuno ha libertà d’espressione, ma volevamo capire. Dobbiamo aspettare la valutazione degli organismi competenti, ci atterremo alle loro decisioni, ma riteniamo che non ci sia stata violazione del codice etico».

Nedved difende il gesto di Demiral

Esaltare ed esultare con il gesto militare mentre l’esercito turco stava dando il via a una vera e propria guerra in Siria contro i curdi, dunque, non viola – secondo il vicepresidente della Juventus – il codice etico. Il saluto di Merih Demiral, arrivato dopo aver condiviso tra le proprie Instagram Stories alcuni post che difendevano la decisione e l’operato di Erdogan, non sarà punito dal club bianconero.

Le indagini di Fifa e Uefa

Il saluto militare della Nazionale turca è finito sotto i riflettori delle indagini della Uefa e della Fifa che non ha escluso la possibilità di prendere seri provvedimenti nei confronti dei calciatori. A rischio, secondo le indiscrezioni a caldo, ci sarebbe anche la presenza della Nazionale nei prossimi Campionati Europei (in caso di qualificazione).

(foto di copertina: Jonathan Moscrop/CSM via ZUMA Wire)

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