L’intelligenza artificiale ha fatto arrabbiare Tom Hanks (e non solo)

L'attore, ma anche altri VIP e personaggi social, ha visto il proprio volto comparire in uno spot sulla cura dei denti. I deepfake diventano sempre più invasivi e problematici, anche in vista delle prossime elezioni

08/10/2023 di Redazione Giornalettismo

Un tempo erano singole fotografie di personaggi famosi accompagnate da pseudo-annunci testuali in cui si parla di innovativi e sicuri metodi per guadagnare moltissimi soldi online, senza praticamente fare nulla. Oggi, nell’epoca in cui gli strumenti di intelligenza artificiale sono diventati a portata di mano per tutto, ecco che il web (in particolare i social network) si sono riempiti di truffe deepfake, con i volti di VIP e personalità del mondo del cinema e di Internet utilizzati (senza il loro consenso) per dare vita a frodi elettroniche.

Deepfake Vip, un enorme problema anche per le elezioni

Negli ultimi giorni si sono susseguite diverse denunce pubbliche. A fare più rumore è stato l’attore americano Tom Hanks che ha visto la sua figura comparire in uno spot pubblicitario sui denti. Ma anche personalità del mondo social, come lo youtuber MrBeast, si sono viste riservare lo stesso trattamento. E nel grande calderone dei video deepfake per truffare gli utenti è finito anche Elon Musk. E se per quel che riguarda gli annunci social siamo piuttosto vaccinati, il grande pericolo dell’AI potrebbe palesarsi nei prossimi mesi quando saranno imminenti due scadenze: le  Elezioni Europee 2024 e le Presidenziali USA. Non un caso che molti cittadini della #UE si siano detti preoccupati da questa minaccia. Anche perché, la soluzione #watermark è facilmente aggirabile. 

E le grandi aziende che fanno? Google ha annunciato un cambio di policy per quel che riguarda gli annunci politici, con il mirino puntato proprio sull’intelligenza artificiale e l’allarme deepfake. Meta, invece, ha rivelato che i suoi strumenti di AI sono stati addestrati utilizzando i post pubblici di tutti gli utenti Instagram e Facebook. Sicuramente non una buona fonte a cui attingere vista l’enorme quantità di disinformazione, complottismo e hatespeech che circolano sulle piattaforme social.

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