Per Gallera, la maggior parte dei nuovi contagiati in Lombardia sono «debolmente positivi»

Le previsioni del tempo hanno introdotto il concetto di parzialmente nuvoloso, i bollettini sui nuovi contagi da coronavirus in Lombardia hanno introdotto quello di debolmente positivi. O meglio, a farlo è stato l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera. Oggi, ne ha parlato per la prima volta, introducendo anche la massiccia campagna di test sierologici anti coronavirus che ha preso il via nel territorio della Lombardia, per agevolare ancor di più il tracciamento dei contagi.

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Debolmente positivi, la nuova definizione di Gallera

«La maggior parte dei casi risulta essere ‘debolmente positivo’ – ha detto Gallera -. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti». Gallera ha messo in correlazione il sistema di tracciamento dei test sierologici (che analizzano l’insorgenza di anticorpi al virus e che, dunque, potrebbe fotografare anche il superamento di una fase sintomatica acuta o l’individuazione di positivi asintomatici) con un concetto piuttosto relativo, quello della debolezza della positività.

Dei 259 nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, ben 109 sono stati infatti individuati attraverso i test sierologici. Questo ha portato all’affermazione di Gallera: «L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi determina un maggior numero di positività, ma il più delle volte non sono nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche».

Un modo, dunque, per edulcorare un dato che, in Lombardia, è comunque pesante ogni giorno che passa, con la percentuale di positivi (su quella totale del Paese) che sfiora o supera il 70%. Difficile insistere sul concetto dei ‘debolmente positivi’, dal momento che o si ha il virus o non lo si ha. Gli asintomatici, come abbiamo appurato spesso, contagiano eccome. Per questo occorre registrare la stessa attenzione, sia che la positività sia stata rilevata con il tampone, sia che questa sia stata rilevata con un test sierologico. Non esistono, dunque, positivi di serie a e positivi di serie b.

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