De Luca annuncia il coprifuoco per Halloween: «Americanata monumento all’imbecillità»
Il governatore della Campania nel consueto aggiornamento del venerdì
16/10/2020 di Federico Pallone
«Nel weekend di Halloween, americanata che è monumento all’imbecillità, chiuderemo tutto alle 22. Sarà il coprifuoco, non sarà consentita neanche la mobilità». È quanto ha annunciato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, secondo il quale la diffusione del covid impone lo stop alla movida. «Probabilmente potremo decidere un blocco della mobilità dopo la mezzanotte anche prima di quel weekend. Sentiremo il Viminale, perché se decidiamo una misura del genere occorrono controlli e sanzioni rigorose. Chi diffonde l’epidemia non usando le mascherine deve essere considerato autore di un reato. Con questi numeri non si può scherzare. L’obiettivo è tenere in piedi l’80-90 per cento delle attività economiche, se la gente ci aiuta indossando le mascherine ed evitando uscite irresponsabili di notte», ha detto De Luca. «Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo decisioni forti meglio è. Se tardiamo ci avviciniamo al momento in cui saremo costretti a prendere decisioni ancora più gravi ma con l’acqua alla gola. È responsabile prendere oggi decisioni difficili senza attendere oltre».
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«La situazione demografica campana è molto delicata, guai a noi se perdiamo controllo sull’area metropolitana di Napoli che è quella con maggior densità abitativa d’Europa. Perciò abbiamo preso e dobbiamo prendere decisioni di rigore prima degli altri. Obiettivo fondamentale è salvare le vite, non abbassare il numero dei contagiati», ha proseguito De Luca. «Finora ci sono stati 487 decessi in Campania, enormemente meno di altre regioni; un miracolo tenuto conto della densità abitativa. Ma questa situazione può cambiare subito, nulla ci garantisce se non le scelte che prenderemo e la responsabilità nel rispettarle».
Sulle scuole, questo il pensiero del governatore della Campania: «In Campania non sono state chiuse le scuole, abbiamo deciso due settimane di didattica a distanza. Una scelta difficile, non presa a cuor leggero, ma era una delle misure necessarie da prendere, anche secondo gli epidemiologi. Ora dobbiamo usare responsabilmente queste due settimane per lavorare sull’aumento delle linee di trasporto e sulla differenziazione degli orari, ricorrendo anche a turni pomeridiani se necessario. La scuola è un tema delicatissimo, cui teniamo tutti. Su ciò che ho sentito non farò commenti e non rispondo a nessuno».