Nel ddl Cybersicurezza è sparito il riferimento all’intelligenza artificiale
Ma c'è una spiegazione: il tema doveva essere in capo all'ACN, ma si attende il recepimento del testo definitivo (ora in fase di negoziazione) dell'AI Act
26/01/2024 di Enzo Boldi
Sicurezza informatica e intelligenza artificiale sono due concetti che, oramai, vanno a braccetto. È sempre più alto, infatti, l’allarmismo sul come gli strumenti di ultima generazione basati su algoritmi e machine learning possano essere utilizzati dai criminali informatici per condurre attacchi in grado di arrecare gravi danni ad aziende, pubbliche amministrazioni e singoli cittadini. Stona, dunque, l’assenza di un riferimento all’AI all’interno del ddl Cybersicurezza approvato giovedì 25 gennaio 2024 dal Consiglio dei Ministri. Ma c’è un motivo.
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Partiamo dall’inizio. Alla vigilia del Consiglio dei Ministri che si è tenuto giovedì 25 gennaio a Palazzo Chigi, è iniziata a circolare la bozza del testo del ddl Cybersicurezza. Ed è proprio questo il disegno di legge preso in esame dal governo, prima di approvarlo con una piccola modifica. Nello specifico, è stato rimosso quello che era l’articolo 14 della bozza che recitava:
«All’articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 82 del 2021, dopo la lettera m-ter), è inserita la seguente: “m-quater) promuove e sviluppa ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l’intelligenza artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale, anche al fine di favorire un uso etico e corretto dei sistemi basati su tale tecnologia».
L’articolo 7 del decreto legge a cui si fa riferimento (il numero 82/2021) è quello con cui sono state attribuite le “Funzioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”. Dunque, secondo le intenzioni – preliminari – dei proponenti, ACN avrebbe dovuto promuovere delle iniziative per valorizzare l’uso consapevole dell’intelligenza artificiale per rafforzare la cyber security in Italia. Questo articolo, come detto, è però sparito.
Ddl Cybersicurezza, che fine ha fatto l’intelligenza artificiale?
Il motivo della rimozione di questo contenuto è stato spiegato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano:
«Questo disegno di legge per la cybersicurezza non contiene disposizioni sull’intelligenza artificiale, non perché il Governo se ne sia dimenticato, ma perché sarebbe stato fuori luogo proporre norme nazionali prima che fossero state articolate quelle presenti del Regolamento europeo. Non appena ci saranno, poiché è un disegno di legge, si interverrà come proposta del Governo o concordandola con i parlamentari ad integrare la parte relativa all’intelligenza artificiale, ossia dall’individuazione dell’Autorità ai limiti di utilizzo in base alle tipologie di uso».
Per tradurre le parole di Mantovano: si è voluto evitare uno scatto in avanti dell’Italia rispetto al percorso europeo che si sta per concludere con l’AI Act. Il testo del Regolamento UE sull’intelligenza artificiale, infatti, è stato approvato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, ma si stanno ultimando le modifiche dopo i negoziati con gli Stati membri. Prima dell’approvazione definitiva e finale che porterà a un recepimento da parte di tutti i Paesi europei. Una volta completato questo procedimento, l’Italia potrà reintegrare quell’articolo cancellato.