Dentro un’app di incontri per ricchi
Selezione all'ingresso e lunghe liste d'attesa per poter accedere a queste applicazioni esclusive
26/04/2023 di Redazione Giornalettismo
Come nei club più esclusivi o nei “circoli” aperti solamente a persone con un conto in banca con parecchi zeri e una notorietà diffusa nell’ambiente. Anche le dating app sono diventate piattaforme per ricchi e chi vuole provare a cercare l’amore (o una frequentazione) all’interno di un ecosistema così chiuso è soggetto alla verifica di diversi requisiti. In realtà, al netto dell’idea che si può avere quando si parla di “ricchezza”, nessuna delle principali applicazioni del settore richiede una verifica del conto bancario. Ma ci sono dei dettagli che devono essere indicati in fase di selezione e verifica del profilo.
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Come detto, applicazioni come Raya o Inner Circle (che hanno princìpi simili, ma anche diversi nei dettagli) fanno un’ampia selezione all’ingresso. Navigando in internet (tra le recensioni) abbiamo trovato testimonianze di persone che hanno atteso mesi prima di veder validata la propria richiesta. In altre occasioni, invece, il profilo è stato attivato nel giro di meno di 24 ore. Ma resta un punto in comune: i criteri non sono trasparenti e l’utente non sa esattamente quali sono i requisiti. Come ha spiegato a Giornalettismo lo psicoterapeuta Matteo Radavelli:
«Volendo fare contestazioni e trovare l’aspetto critico, il provider del servizio non si sa bene secondo quali criteri (o comunque sulla base di criteri arbitrariamente stabiliti da lui) decide chi può avere accesso o chi non può avere accesso ma, essendo casa sua sostanzialmente è libero di fare quello che vuole. Si tratta, però, del principio di qualunque club. Non è che lo vedo negativo di per sé, se fosse pubblico sì, ma è un servizio privato. Sia Mc Donald’s che un ristorante stellato offrono cibo ai commensali, se uno prenota un tavolo al ristorante stellato gli viene richiesto un addebito preventivo o – comunque – un accesso alla disponibilità della carta di credito e, nel caso in cui avvenga una cancellazione entro X tempo, non viene prelevato nulla. Andando da Mc Donald’s, invece, non si può neanche prenotare. Ognuno può scegliere a che tipo di servizio può accedere, aspettandosi un certo tipo di qualità a seconda di quello a cui si rivolge».
Una considerazione che va di pari passo con una caratteristica comune che abbiamo registrato sia su Inner Circle che su Raya: entrambe queste dating app per ricchi, richiedono alcuni dettagli fondamentali per l’iscrizione: oltre ai classici nome, cognome, data di nascita, diventa fondamentale la condivisione del proprio profilo Linkedin e Instagram.
Dating app per ricchi, i criteri fumosi per accedere
Due dettagli non da poco. Per certi versi, questo doppio strumento può essere utile per evitare che sull’app finiscano bot o profili falsi. Dall’altro lato, però, c’è una sorta di “garanzia” di successo: l’accesso al profilo Instagram è la misura della notorietà di un personaggio che sta aprendo un profilo. Raya, per esempio, nella sua policy (molto poco trasparente) non fa riferimento al numero minimo di follower, ma come riportano alcune testimonianze, nessuno con un seguito inferiore ai 5mila follower viene accettato. E questa è una delle prime discriminanti che rendono questa dating app per ricchi (al netto dei costi per gli abbonamenti).
Altra caratteristica, questa volta relativa a Inner Circle, è la richiesta di collegare il proprio profilo (fin dalla fase di registrazione) prima all’account Facebook, poi a quello su Linkedin. Nel primo caso si scansiona la vita pubblica (social) dell’utente, per evitare che persone “sgradite” per comportamenti e atteggiamenti entri a far parte di questo “circolo” ristretto. Nel secondo, invece, si cerca di “etichettare” quell’utente a una carriera. Non è un caso, infatti, che questa applicazione sia molto in voga (ancora poco in Italia) tra i giovani (anche quelli un po’ più adulti) con una “posizione stabile nella società”.
I tempi di attesa
E se tutto ciò non bastasse, ecco che si arriva anche ai tempi di attesa per la verifica del profilo e la possibilità di iniziare a chattare con gli altri. Inner Circle ha un tempo non definito (così come non sono chiarissimi i criteri per accettare o rifiutare un’iscrizione), così come l’app Raya. In quest’ultima caso, per esempio, nelle recensioni che sono state pubblicate sull’App Store e su altri siti che raccolgono valutazioni, ci sono persone che – dopo mesi – non hanno ancora ricevuto una risposta. E qui entra in gioco uno dei concetti alla base di questi circoli ristretti ed elitari: la “raccomandazione”. Per accedere ed evitare la lista d’attesa, occorre essere “segnalati” da una persona già presente all’interno dell’app (si dovrà inviare un codice specifico relativo a quell’ID utente). Dunque, qui si consuma quella dinamica di applicazione elitaria che non vive di pubblicità, ma di un passaparola sottovoce.