In una chat Telegram si vendono a 1200 dollari i dati di milioni di italiani vaccinati?

La scoperta è stata fatta dal progetto RedHotCyber, che ha anche avuto modo di visualizzare i sample forniti dal venditore

18/05/2022 di Redazione

La questione è stata analizzata attentamente dal gruppo RedHotCyber che, all’interno del suo portale di informazione specializzata, ha spiegato cosa ha scoperto navigando all’interno di un gruppo Telegram dove, solitamente, vengono scambiati o venduti dati sensibili. O meglio: questi gruppi – lo scriviamo per esperienza – sono delle vere e proprie bacheche per venditori o presunti venditori di dati. Nel senso che, molto spesso, capita che gli annunci non siano seguiti dalla concretizzazione della promessa che nell’annuncio stesso veniva fatta. La vicenda di dati di vaccinati in vendita, tuttavia, è stata esplorata in profondità da RedHotCyber che, per questo motivo, ha richiesto anche un sample al presunto venditore.

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Dati vaccinati in vendita su Telegram, cosa è successo

I dati che vengono promessi in questa chat di Telegram sono estremamente sensibili: non soltanto le generalità dei soggetti, ma anche il loro codice fiscale, il loro numero di telefono, il loro indirizzo di residenza. Insomma, una vera e propria radiografia e scansione dell’individuo. Quello che insospettisce è la grande quantità di dati promessi (oltre 6 milioni e mezzo di indirizzi mail e oltre 5,3 milioni di password) e l’irrisoria cifra per la quale verrebbero dati via: 1200 dollari.

Secondo RedHotCyber – che ha chiesto al venditore il campione di questi dati -, il campione che è stato presentato dal venditore faceva riferimento, in molti dati, a utenti della regione Campania (e sempre RedHotCyber ricorda che nel mese di gennaio almeno l’USL Napoli 3 Sud era stata oggetto di attacco hacker). Ovviamente, oltre al campione dovrebbe esserci molto altro. Bisognerebbe comprendere se si tratta effettivamente di un bluff, o ancora se i dati che sono stati forniti sono noti o nuovi di zecca, o – infine – se si tratta davvero dei dati promessi. Tuttavia, non è la prima volta che dati sanitari di questo genere vengono diffusi secondo queste modalità. Il che evidenzia ancora una volta la grande facilità con cui gli estremi fondamentali delle nostre esistenze possano essere effettivamente esfiltrati e messi a disposizione di chiunque, per gli scopi più diversi.

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